PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

La beffa per gli enti locali. Fondi erogati per il Covid. Lo Stato presenta il conto

Dieci comuni del territorio dovranno restituire in totale quasi 350mila euro. Sarebbero soldi in eccedenza rispetto a quelli che avrebbero dovuto ricevere.

La beffa per gli enti locali. Fondi erogati per il Covid. Lo Stato presenta il conto

La beffa per gli enti locali. Fondi erogati per il Covid. Lo Stato presenta il conto

Quattro anni fa il lockdown per il Covid e i fondi che il Governo aveva erogato agli enti locali per fare fronte alla pandemia. Tra questi molti comuni del Cremasco che, proprio grazie a questi soldi, erano riusciti a realizzare progetti che da tempo avevano nel cassetto. Fatto tutto con grande soddisfazione e certi che tutto sarebbe andato liscio, per qualcuno, invece, c’è stato un brutto risveglio. In questi giorni, la brutta sorpresa, con lo Stato che presenta il conto a comuni e province per gli aiuti erogati al tempo. Alcuni primi cittadini sono già in allarme perché dovranno restituire molti soldi e fare quadrare i conti non sarà semplice. Come previsto dalla Legge di bilancio 2024, gli enti locali dovranno restituire i contributi ricevuti in eccesso (definiti attraverso un complesso algoritmo di rendicontazione) in quote annuali costanti nel periodo 2024-2027.

Nel Cremasco sono dieci i comuni debitori che devono quasi 350mila euro e per la precisione Madignano 182mila, Dovera 52mila, Vaiano 40mila, Ricengo 23mila, Moscazzano 21mila, Casaletto Ceredano 15mila, Casaletto Vaprio 12mila, Ticengo 11mila, Ripalta Cremasca 7.900, Credera Rubbiano 6.400.

A livello nazionale sono 2.790 i comuni e le Unioni che dovranno restituire 254 milioni, mentre 1.235 enti riceveranno ulteriori contributi per 137 milioni; 4.319 chiudono la partita del fondo Covid in pareggio. "In termini di cassa, il ministero dell’Interno tratterrà le somme dal fondo di solidarietà comunale, per i comuni, e sulle spettanze a titolo di fondo unico distinto per le province e le città metropolitane. Ogni ente dovrà, comunque, accertare l’intero importo di tali stanziamenti e provvedere all’emissione di mandati di spesa, versati in quietanza di entrata". Così recita la lettera ricevuta dai sindaci. E questo si aggiunge alla possibile imposizione della restituzione di 540mila euro di fondi per i ripristini urgenti che la Regione aveva distribuito ai comuni dopo la grandinata del 25 luglio scorso è perché potessero far partire le riparazioni che riguardavano pubblici edifici.

Dopo l’impugnazione del provvedimento da parte di Milano e dopo che il Tar ha dato ragione al sindaco Sala, Pianengo rischia di dover restituire 330mila euro, Ricengo 159mila, Rivolta d’Adda 25mila, Offanengo 16mila e Casaletto Vaprio 7mila se in questi giorni la Corte dei conti darà ancora ragione a Sala. A livello lombardo sono sette i milioni sotto la lente dei giudici e 75 i comuni beneficiari della misura di somma urgenza.