Lodi – Sabato soffierà sulle novanta candeline di una vita trascorsa per la grande parte sul palcoscenico a cantare e suonare con la sua voce calda e dolce da “crooner”: Luigi Rotigliano, in arte Jimmy Roty, ha una carriera formidabile alle spalle come formidabili erano gli anni Cinquanta e Sessanta tra orchestre jazz e musica rock che faceva breccia nei cuori dei teeneger. Per vent’anni è stato il frontman dell’orchestra del mitico saxofonista Fausto Papetti, circostanza che ha impreziosito il suo curriculum musicale in oltre sessant’anni di grandi esibizioni.
“Ho cominciato a Lecce, la mia città, a diciassette anni - ricorda ancora perfettamente - facevo piano bar. Poi nel 1957 sono arrivato a Milano ed ho avuto occasioni importanti”, spiega con modestia. Dapprima, nel 1955, formò I menestrelli del jazz riscuotendo un ottimo successo di pubblico e di critica, poi dal 1965 e per vent’anni fu a fianco di Papetti.
“Eravamo famosi in tutto il mondo”, ricorda con nostalgia, anche se non ha rimpianti. “Ho fatto tante belle cose ed ho avuto tante soddisfazioni, sono contento”. Forse però un piccolo rammarico c’è. “Avrei potuto cantare a Sanremo per ben due volte, ma l’occasione sfuggì” ricorda. Avrebbe potuto anche sostituire Nicola Arigliano, suo conterraneo, che aveva lasciato il suo gruppo, ma il provino alla Voce del Padrone non andò come pensava.
“Il più grande cantante? Sicuramente Modugno. Voce meravgliosa e persona incredibile. Ricordo quando mi accolse e mi scrisse la lettera di presentazione che dovevo consegnare alla Fonit”. Ora si diletta con gli amici a cantare ma non ha progetti anche se il suo collaboratore ed amico Elio Punzi vorrebbe che promuovesse un cd come quello che lo aveva ispirato in occasione del cinquantenario della sua carriera con un omaggio dedicato ai suoi colleghi.
“Vorrebbe che partecipassi a The Voice senior, ma non riuscirei a cantare per una questione emozionale. Le strofe che ho pronte mi ricordano mia moglie scomparsa quattro anni fa con la quale ho condiviso sessant’anni di vita”, spiega. Proprio per la moglie, Jimmy è diventato “lodigiano”. “Era di Lodi, l’ho conosciuta perchè la vedevo sotto il palco quando cantavo”. i cantanti di oggi? “Forse più precoci di noi con gli strumenti, ma manca la melodia. Modugno è conosciuto ancora in tutto il mondo, ma chi si ricorda dell’ultimo vincitore di Sanremo?”.