Gennaio: freddo, umidità ed influenza. Nel pieno della stagione invernale questa malattia è costante e comune. Negli ultimi giorni i Pronto soccorso sono stati sotto assedio a Lodi e Codogno con una media di quasi 300 pazienti ogni giorno e la tendenza, nel brevissimo periodo, non accenna a migliorare. L’Asst cerca, così, di fornire risposte per contrastare l’emergenza.
Da metà dicembre sono stati attivati in tutta Regione Lombardia gli “hotspot Infettivologici“, iniziativa sperimentale che ha l’obiettivo di migliorare nei mesi invernali la gestione delle sindromi influenzali, respiratorie e da Covid-19. Si tratta di un’innovazione nell’ambito del primo livello di cura, che offre un supporto per i cittadini durante le fasce orarie in cui non è prevista l’attività ordinaria dei medici di Medicina Generale.
Sul territorio dell’Asst di Lodi l’ “hotspot“ si trova nella Casa di Comunità di Sant’Angelo Lodigiano (Strada Provinciale 19, n.1) ed è operativo dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 24, sabato, domenica, giorni festivi e prefestivi dalle 8 alle 20. Si accede chiamando il Numero Europeo Armonizzato 116 117. I cittadini con sindrome respiratoria (a partire dai 6 anni di età) verranno orientati dall’operatore al medico di riferimento territoriale. Il professionista in servizio stabilirà telefonicamente se indirizzare l’assistito all’hotspot del territorio, specificando l’orario di accesso all’ambulatorio dove sarà possibile effettuare i primi accertamenti diagnostici (tra cui il tampone Covid).
In tutta Lombardia hanno aderito all’iniziativa oltre 500 medici di medicina generale e circa 270 medici di continuità assistenziale. Gli ambulatori “hotspot“ sono dotati di dispositivi diagnostici particolarmente avanzati. Vi sono anche strumenti di diagnostica rapida come saturimetro, Eco-Fast e Point of Care per la rilevazione di parametri ematici.
Luca Pacchiarini