
"Ridimensionamento pericoloso in Terapia intensiva, non si può fare, inizio lo sciopero della fame!". A parlare, a nome dei 24 infermieri iperspecializzati della Terapia intensiva dell’ospedale Maggiore di Lodi che, come ha spiegato uno di loro "non possono essere sostituiti, proprio per la loro complessa preparazione", era stato, ieri, il sindacalista e dirigente di Confsal Stefano Lazzarini.
"L’azienda, nel turno notturno – aveva spiegato il sindacato – sposta un infermiere nel reparto di Cardio-pneumologia, che non fa neppure parte dell’emergenza urgenza. L’Azienda voleva ridurre gli infermieri a 3 su tutti i turni. Ci siamo rivolti alla Prefettura ed abbiamo evitato che la riduzione avvenga nei due turni diurni, ma non in quello notturno, che è il più pericoloso".
"Attualmente – ha replicato ieri l’Azienda socio-sanitaria territoriale di Lodi – afferiscono 25 infermieri. La riorganizzazione in atto, dovuta alla ristrutturazione dei reparti che porterà ad un ampliamento dei posti letto di Terapia intensiva e sub-intensiva, ha determinato una temporanea riduzione dei posti letto di Terapia intensiva e semintensiva da 14 a 9. Il fabbisogno delle risorse assegnate, calcolato tenendo conto delle necessità di sostituzione delle assenze, a vario titolo, del personale in servizio, prevede un organico complessivo sui 6 posti di intensiva di 15 infermieri e per i 3 posti letto di sub intensiva di 4 infermieri per un totale di 19".
"A garanzia di una maggiore sostenibilità del servizio si è deciso di dedicare alla gestione dei pazienti della Terapia Intensiva 21 infermieri, anziché 19, con una distribuzione delle risorse professionali nelle fasce orarie sulle 24h nel pieno rispetto degli standard normativi previsti in base alla numerosità, alla tipologia e alla complessità dei ricoveri – ha aggiunto l’Asst –. Data la necessità di ottimizzare l’impiego delle risorse infermieristiche numericamente superiori ai fabbisogni, al fine di valorizzare e capitalizzare le competenze professionali specifiche dei professionisti, si è attivato un percorso di affiancamento ed integrazione professionale con le Unità operative di Cardiologia e Pneumologia, da intendersi come formazione sul campo in fase di accreditamento ECM. La temporanea revisione organizzativa è stata ampiamente condivisa con il personale e ne è stata data informazione puntuale alle organizzazioni sindacali. Chiaro è che il rifiuto da parte della sigla sindacale Fials Confsal di prendere atto di una situazione lontana da qualsiasi criticità crea allarmismi ingiustificati".