Era un negoziante antifascista e aveva promosso a Casalpusterlengo diverse iniziative clandestine per opporsi al regime, tra cui la diffusione di un foglio illegale tra gli operai e i braccianti agricoli. Giovanni Mirotti (nella foto) nel novembre 1943 fu arrestato e tradotto l’anno dopo nel campo di concentramento di Mauthausen, dove morì il 21 marzo 1945 a 44 anni.
Ora il suo ricordo sarà indelebile in piazza del Popolo, dove il 9 novembre alle 10 sarà collocata la pietra d’inciampo, un blocco di poco più di due chilogrammi dove sono incise le principali annotazioni biografiche e la cui installazione viene autorizzata dalla Fondazione Gunter Demnig, delegata in Europa appunto alla posa delle Pietre d’inciampo in memoria delle vittime del nazifascismo. L’organizzazione è a cura dell’Associazione perseguitati politici italiani antifascisti (Anppia) e dell’Anpi con il patrocinio del Comune che ieri ha presentato l’iniziativa con i nipoti del deportato, le associazioni e gli studenti, oltre alle autorità. La commemorazione storica e biografica sarà a cura di Giacomo Bassi, intervallata da stacchi musicali.
M.B.