L’amministrazione comunale “resiste“ di fronte alle richieste di insediamenti di logistiche sul territorio, legate soprattutto al rilancio di numerose aree dismesse presenti; anche i cosiddetti magazzini di picking “leggeri“ non trovano spazio nelle scelte dell’esecutivo già chiamato, nell’ottobre del 2022, a dire no ad una maxi logistica da 62mila metri quadrati in via Da Vinci che avrebbe portato alcuni milioni di euro nelle casse comunali in termini di oneri di urbanizzazione, ma criticità di natura ambientale e viabilistica. La linea coerente, dunque, non sembra cedere di fronte alle sirene che arrivano da più parti, in primis sull’ex area Hexion di viale Trivulzio, ad oggi completamente sgombra (nel recente passato al centro di un’idea progettuale legata ad un parco fotovoltaico), per la quale ci sarebbe un’ipotesi di insediamento di una logistica, appunto, di ridotte dimensioni. Restano sullo sfondo diverse aree produttive abbandonate che cercano un rilancio che, però, il Comune vuole che sia sostenibile per la città, forse memore di altri interventi, nel passato, risultati poi essere sovradimensionati per il tessuto urbano. Anche per i 16mila metri quadrati dell’ex fabbrica chimica Fardeco di via Borsa si attende il rilancio dopo essere stata al centro di una compravendita, formalizzata nel giugno 2022 che ha visto la proprietà passare nelle mani dell’immobiliare Reef spa di Roma. Il Comune intenderebbe di fatto confermare anche la vocazione residenziale del comparto, già stabilito per una porzione di area nel vecchio Pgt del 2012. A proposito di Pgt, la nuova versione aggiornata, dopo l’iter il cui inizio affonda ormai le radici nel tempo, è pronta per l’adozione in Consiglio comunale: il mese di aprile potrebbe essere il momento giusto.Mario Borra
CronacaIl futuro delle aree dismesse. Le logistiche bussano alla porta. Ma il Comune dice ancora “no“