PAOLA ARENSI
Cronaca

Il dramma del sindaco Manara: "Era una persona speciale"

Il ricordo della consigliera comunale che l’ha trovato senza vita in Municipio "Cercava di aiutare tutti i residenti. I cinque anni di mandato sono stati difficili".

Il dramma del sindaco Manara: "Era una persona speciale"

Il dramma del sindaco Manara: "Era una persona speciale"

"Era tutto buio in Municipio, pensavamo che avesse avuto un malore all’interno". La consigliera comunale Silvia Manzini, delegata all’Istruzione, si è precipitata, mercoledì sera verso le 20.45 in piazza Terraverde dopo che il sindaco Claudio Manara, di 67 anni, non aveva fatto ritorno a casa. La moglie Debora e i loro due figli si erano insospettiti e subito erano scattate le ricerche. Sapevano che era sua abitudine lavorare in Municipio fino a tardi. Ma quell’orario si era fatto insolito. "L’abbiamo trovato senza vita, quando ormai era troppo tardi" aggiunge Silvia Manzini. Con lei c’erano suo marito e i familiari del primo cittadino. "Siamo come una grande famiglia qui, io non l’ho mai abbandonato, nemmeno davanti alla pesante campagna elettorale in corso (Manara veniva accusato di aver mandato in dissesto l’ente, ma spiegava di aver gestito al meglio debiti ereditati dal passato, ndr) – riferisce la consigliera –. Arrivati in Comune, appena all’interno, purtroppo abbiamo scoperto la tragedia e io continuo a piangere, mi sembra incredibile, perdiamo una bravissima persona". Il 67enne era morto, presumibilmente suicida, sulla tromba delle scale del palazzo. Non è stato possibile far nulla per salvarlo, purtroppo. E ora su questa morte, che ha scosso il Lodigiano, la Procura di Lodi vuole far luce e ha aperto un fascicolo senza indagati, oltre a predisporre l’autopsia sul corpo.

"Claudio era un sindaco speciale con tutti, disponibile, elegante – racconta ancora Manzini –. Con lui non c’è mai stato un cittadino lasciato indietro: incontrava chiunque, da chi aveva il problema più futile a quello più importante. Non sono stati cinque anni facili di mandato. Abbiamo avuto una tromba d’aria, un omicidio, affrontato il Covid ed eravamo tutti profani di candidatura, nessuno di noi arrivava dalla politica. Ma lui ci ha guidati, senza mai mollare e si è rimboccato le maniche per raccogliere calcinacci, ha rimesso a nuovo una scuola con 30 volontari e brandendo personalmente rullo e pennello, con moglie e figli, per dipingere fino alle 2 di notte. Passavi dalla piazza e gli vedevi i jeans sporchi sulle ginocchia, perché, all’occorrenza, Claudio si metteva a terra direttamente, riparava l’irrigazione, aggiustava oggetti". "Portava la fascia con orgoglio, ma solo nelle giuste occasioni – conclude – e mi sosteneva quando, ogni giovedì, dalle 11 alle 17, stavo con gli anziani, in oratorio, per il loro pranzo, che veniva portato dall’esterno. Avevo pronta una targa di ringraziamento per lui, ma ora è tardi". Ora in paese c’è anche da capire se le elezioni in programma alla fine della prossima settimana si svolgeranno regolarmente. La Prefettura di Lodi sta studiando attentamente la normativa e dovrebbe sciogliere la riserva nelle prossime ore.