Il conte Rossi lo volle. Poi cento anni a ostacoli

Il debutto nel 1922. Lungo 333,33 metri, con curve sopraelevate e tribuna in legno

Il conte Rossi lo volle. Poi cento anni a ostacoli

Il conte Rossi lo volle. Poi cento anni a ostacoli

A volere il velodromo fu, manco a farlo apposta, il conte Antonio Rossi, presidente del motoclub, desideroso di dare un luogo dove allenarsi e gareggiare ai corridori cremaschi, che incaricò l’ingegner Giuseppe Stramezzi del progetto e della costruzione dell’impianto, terzo in Italia, dopo quelle di Varese e Milano. Era il 1922 e il velodromo vide la luce, con i suoi 333,33 metri, curve sopraelevate e tribuna in legno. In mezzo un campo che sarà adibito a breve al gioco del calcio. Gare per qualche anno e primo stop nel 1933, quando la pista era già parecchio deteriorata, ma in un solo anno venne rimessa a nuovo e le gare ripresero. Nuovo stop nel 1940 , quando la tribuna in legno venne abbattuta per ragioni sicurezza. Nel 1942 l’anello viene acquistato dal Coni. Seguirono altre gare e altre vicissitudini fino alla firma di una convenzione con il comune, nel 1955, per la sua utilizzabilità. Lavori di ristrutturazione per 15 milioni di lire rilanciarono la pista che vide una nuova inaugurazione il 14 giugno 1959 con una grande manifestazione alla quale parteciparono Miguel Poblet, Pierino Baffi, Imerio Massignan, Antonio Maspes e molte stelle di prima grandezza del tempo. Altri 30 milioni spesi per sistemarla negli anni Settanta e altra grande manifestazione con i campioni di allora, Pizzoferrato, Saronni e altri. Nel 1984 per l’ennesimo rilancio venne nominato presidente del consorzio che gestirà la pista Ettore Villa, padre dell’attuale responsabile nazionale dei pistards, Marco. Il miglior periodo fu negli anni ’90, quando a Crema vennero molti campioni e le manifestazioni si susseguirono a buon ritmo. Poi la discesa, la vendita all’asta, il ricorso vinto dal sottosegretario allo sport Elisio De Paoli e la lenta rinascita. Passaggio al Comune di Crema, progetto, soldi dal Coni per la sistemazione, lavori cominciati davvero nel 2019 e, non senza altre vicissitudine, finalmente, la rinascita.

P.G.R.