
Il ciclo-viaggiatore In sella alla bicicletta fino a Bruxelles L’ultima sfida di Vallati
di Stefano Zanette
"È da tre anni che rimando questo viaggio, ora parto". Diego Vallati, nell’anno dei suoi 77 anni ("ma ne ho ancora 76" precisa) ha inforcato per l’ennesima volta la sua city-bike, ormai un po’ vintage, per una nuova impresa. “La mia Europa“ si legge sulla targhetta, fissata come in ogni occasione sotto la canna della bici, con il nome del viaggio, in quattro lingue (italiano, inglese, francese e tedesco). Ieri mattina, verso le 9, la partenza da piazzale Ghinaglia in Borgo Ticino. A salutarlo anche rappresentanti pavesi del Movimento federalista europeo, con tanto di striscione e bandiere. Destinazione, le città simbolo dell’Unione Europea: Strasburgo, Shengen, Lussemburgo, Bruxelles e Maastricht, per poi tornare a Pavia in un percorso ad anello che sarà in tutto di poco più di 3mila chilometri, che si prefigge di portare a termine in 30-40 giorni. Un viaggio con una doppia dedica, una alla memoria, una al futuro. "Questo viaggio lo stavamo progettando con Faliero" dice Vallati sforzandosi per non commuoversi. Faliero Cani, venuto a mancare a 71 anni nel 2019, era l’amico con il quale Vallati ha compiuto l’unico viaggio non in solitaria, nel 2018, “Dal Ticino al Danubio, pedalando lungo i fiumi d’Europa“, 2.413 chilometri percorsi in 25 giorni da Pavia al delta del Danubio nel mar Nero.
"Appena siamo tornati - ricorda Vallati - abbiamo iniziato a progettare il viaggio successivo. Avevamo due idee, una mia e una sua. Questo viaggio è il suo". E ieri mattina in piazzale Ghinaglia c’era anche la figlia di Faliero Cani a salutare Diego Vallati in partenza. Ed era presente anche il destinatario della seconda dedica: "Al mio nipotino - spiega l’orgoglioso nonno - nato nel 2018, augurandogli un futuro da cittadino europeo". Il cicloviaggiatore pavese cerca sempre un ‘tema’ significativo per le sue imprese. In una sorta di evoluzione che lo ha portato dal sogno di Capo Nord, ideale di una libertà quasi senza confini, al percorso europeo lungo l’ex-Cortina di ferro e ora a questo viaggio a tappe nelle città dell’Unione Europea. Una sorta di prosecuzione del precedente viaggio lungo i fiumi, più paesaggistico, dedicato questa volta alle città, ma sempre dell’Europa. E dopo l’ultima esperienza nel 2018 in coppia con Faliero Cani, per il nuovo viaggio Diego Vallati torna in solitaria, come in tutte le sue precedenti imprese. Con qualche anno in più, ma con lo spirito di sempre.
"Adesso parto - dice con un po’ di scaramanzia - poi vi dirò dove sono arrivato. Le tappe le ho programmate, ma poi nei viaggi non si sa mai prima cosa succede. Ho iniziato con l’allenamento tra fine febbraio e inizio marzo, l’idea sarebbe quella del percorso ad anello ritornando a Pavia, ma deciderò poi lungo il tragitto, vediamo come andranno le gambe". Come in tutte le precedenti occasioni, anche questo un viaggio a basso budget e senza sponsor, fermandosi in ostelli e organizzandosi con la rete di accoglienza reciproca dei cicloturisti “Warm Showers“ (letteralmente “docce calde“): "Preparando il viaggio - spiega Vallati - ho scritto a tanti, ho ricevuto tante risposte, qualcuno mi ha detto di sì, poi forse non tutti saranno dei sì, ma qualcuno alla fine rimane". E poi racconterà come sarà andata.