Lodi – Lezioni di giardinaggio e di attività agricole per i detenuti del carcere di Lodi. Grazie al progetto “Casomai”, promosso da Regione Lombardia e Fondazione Comunitaria della provincia di Lodi e mirato a contrastare le fragilità di chi richiede protezione internazionale e di chi è colpito da provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, dal 17 dicembre scorso nel penitenziario di via Cagnola, sono partiti nuovi percorsi che hanno fatto seguito a laboratori motivazionali e tirocini organizzati nelle settimane precedenti per gli ospiti dei centri di accoglienza straordinaria del Lodigiano e per persone con pene alternative. L’iniziativa, sostenuta con un contributo di 100mila euro dal bando Terzo Settore di Regione Lombardia, vede come capofila la Fondazione Comunitaria della provincia di Lodi e ha tre partner: Fondazione Caritas Lodigiana E.T.S., Movimento Per La Lotta Contro La Fame Nel Mondo (MLFM) e Associazione Comunità Il Gabbiano Odv. Ad entrare in carcere sono adesso due operatrici specializzate nell’agricoltura sociale del Gabbiano che coinvolgeranno alcuni degli ospiti in laboratori motivazionali che si articolano in due macro attività, per un totale di 20 ore complessive, previste fino a marzo.
La prima attività consiste nel recupero delle piante presenti all’interno della Casa circondariale, che si trovano nel magazzino. Si procederà al rinvaso in accordo alla specie di appartenenza e ad una loro copertura in vista di un abbassamento delle temperature nel periodo invernale. L’attività sarà integrata dall’insegnamento di nozioni sulle specie erbacee presenti e sulle modalità di accudimento: modalità di rinvaso, eventuale potatura, innaffio, copertura, giusta esposizione. Saranno poi predisposti grandi vasi con terriccio misto a compost da utilizzare per il trapianto di nuovi fiori ed essenze. La seconda attività si svolgerà invece nello spazio adiacente alla cucina. Ogni azione sarà accompagnata da momenti formativi con particolare riferimento all’agricoltura biodinamica. In questo spazio è presente un albero da frutta che necessita di accudimento, trovandosi in condizioni critiche. Gli ospiti aiuteranno a salvarlo, con potature e la posa di un preparato biodinamico di pasta per tronchi, importante nutrimento per favorire il benessere dell’albero nel pieno rispetto degli equilibri naturali. Alla base verrà somministrato un macerato di Equiseto che aiuterà la pianta a liberarsi dai funghi ad oggi presenti. Il terreno intorno verrà coperto con la paglia dopo aver incrementato il terreno con terriccio e humus. La terra verrà poi lasciata riposare. In primavera si potrà proseguire l’attività con la messa a dimora di piante di Lavanda e di Elicriso direttamente a terra e di altre aromatiche quali rosmarino, timo, salvia e origano in grandi vasi. La convinzione dei promotori è che “cura delIa terra e contatto con la natura apportano benefici alle persone in condizioni di fragilità”.