Treno deragliato:"L'attuatore dello scambio era difettoso". Indagato ad Alstom Ferroviaria

Il procuratore di Lodi: diramato un alert di sicurezza dopo che i periti hanno confermato l'esistenza di un problema elettrico dello scambio numero 5

Frecciarossa deragliato

Frecciarossa deragliato

Livraga (Lodi), 13 febbraio 2020 - Michele Viale, ad di Alstom Ferrovie, è indagato dalla procura di Lodi nell'inchiesta sul deragliamento del treno Frecciarossa vicino a Lodi che ha causato la morte di due macchinisti. La società ha prodotto un componente del cambio che, stando ai primi accertamenti, sarebbe risultato "difettoso". Questa mattina il procuratore di Lodi Domenico Chiaro ha spiegato che la Procura ha diramato un alert di sicurezza dopo che gli stessi periti nominati dalla procura, per indagare sulla dinamica del deragliamento del Frecciarossa giovedì scorso a Ospedaletto Lodigiano, hanno confermato l'esistenza di un problema elettrico dello scambio numero 5, quello 'incriminato' per aver fatto deragliare il convoglio. Nell'incidente, avvenuto giovedì scorso nel Lodigiano, sono morti due macchinisti, Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo.  "Lo abbiamo dovuto fare - ha detto il procuratore - perchè quei componenti, prodotti da un fornitore di Rfi, vengono venduti in tutta Europa". Come spiegato dallo stesso Chiaro, lo scambio numero 5 era stato montato sui binari dell'Alta velocità proprio la notte prima dell'incidente. I periti della Procura, infatti, hanno potuto riscontrare, a lato dei binari, la presenza del pezzo vecchio che era stato appena sostituito come da normale calendarizzazione

L'annuncio di Ansf

Oggi il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, Marco D'Onofrio, in audizione davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato sul deragliamento del Frecciarossa nelle campagne tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano ha annunciato che è stato rilevato un difetto interno all'attuatore. L’Authority ha sottolineato però che si tratta di "una prima evidenza che introduce un problema che è stato riscontrato" ma "non giustifica tutto", cioè che il difetto che le indagini affidate agli investigatori del Nucleo operativo incidenti ferroviari e della Polfer hanno riscontrato non sarebbe l’unica causa  di quanto accaduto.

"Ieri sera - ha proseguito D’Onofrio - è pervenuta una comunicazione da parte della procura, a seguito del rilevamento di un difetto interno all'attuatore. Sono state fatte delle prove in campo e sembra che ci sia un'inversione dei cablaggi interna al dispositivo" che la notte prima del deragliamento la squadra di operai, ora indagata per disastro ferroviario, omicidio e lesioni, tutti a titolo colposo, è andata a sostituire. E ha aggiunto: "'Noi ci accingiamo a fare una procedura di safety allert nel senso che, una volta noti gli estremi di questo componente o del lotto di fabbricazione faremo una procedura, prevista dalla nostra normativa, per cui allerteremo tutte le Autority in tutto territorio. Si avrà notizia del difetto riscontrato su componente''.

Poi, ha sottolineato che "i tempi delle indagini sono necessariamente lunghi anche perché rispettano delle procedure di garanzia, ma noi abbiamo un altro problema, quello di vigilare e intervenire sulla rete tutti i giorni". "Il 9595 è partito anche il giorno dopo, parte tutti i giorni, è partito anche oggi - ha ricordato d'Onofrio - Da qui a sei mesi, o a un anno, il tempo che servirà per chiudere le indagini, c'è una 'finestra' scoperta che sarebbe opportuno coprire con il massimo livello di conoscenza. Sarebbe importante per noi poter partecipare in modo più attivo alla fase delle indagini, non perché ci vogliamo sostituire a chi deve fare questo tipo di attività ma perché avere delle evidenze in più puo' darci elementi per capire che cos'è successo nella realta' ed eventualmente assumere provvedimenti interdittivi immediati. Siamo sempre nel campo delle ipotesi - ha concluso il direttore di Ansf - ma se ci fosse una situazione cogente ci sarebbe da prendere un provvedimento oggi o domani".

Sul luogo della tragedia

Nel frattempo, questa mattina, grandi manovre soprattutto nella parte di area che è stata dissequestrata ieri sera dalla Procura di Lodi a Ospedaletto Lodigiano, dove giovedì scorso è deragliato il Frecciarossa 1000. Dopo l'arrivo dei periti della procura per eseguire nuovi accertamenti in zona, ora si sta scavando per arrivare a creare una piattaforma in cemento, come anticipato nei giorni scorsi, che dovrà garantire il lavoro delle gru che dovranno rimuovere i vagoni del treno dai binari, in sicurezza. Ma sarà necessario ancora un lungo lavoro di preparazione. In queste ore, si stanno cercando soluzioni alternative alla rimozione dei vagoni per intero. L'ipotesi per ora ritenuta più attuabile è quella di smontare dai vagoni le ruote e i carrelli del convoglio e di trasportarli via dai binari separatamente, in modo da arrivare a diminuire il peso dei singoli trasporti che saranno necessari. Il Frecciarossa sembra destinato a essere trasportato nel deposito Rfi di Ancona.