LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Eccellenze agroalimentari in vetrina. Showcooking e degustazioni “Le forme del gusto“ fanno boom

Le testimonianze tra gli stand della piazza. Oggi pomeriggio l’attesa gara di raspadüra con assaggio

"La mela del risotto al Pannerone (formaggio tipico lodigiano) può essere cotta nel passito di Verdea di San Colombano", però attenzione a "salare il brodo e non il riso direttamente". Non sveliamo l’intera ricetta, ma lo showcooking con la chef Amalia Nichetti del ristorante Gaffurio di Lodi (nota anche per la partecipazione al reality Hell’s Kitchen con Roberto Cracco) al centro della piazza del Duomo, uno dei tanti eventi della XI edizione de “Le forme del gusto” ha tenuto inchiodati alle sedie numerosi spettatori che poi al termine si sono leccati i baffi nell’assaggio del piatto tipico lodigiano. Una degustazione avvenuta non in maniera acritica, tra spettatori attenti ed esigenti: "Per me è leggermente sciapo – ha affermato Stefania Fassina -: il formaggio si sente, la cottura è giusta ma manca un po’ di sapore. D’altra parte non è facile cucinare in piazza e ben vengano le Forme del Gusto che portano allegria e movimento in una città sempre più spenta". "La rassegna è interessante, sennò la città è un po’ morta e gli eventi che ci sono spesso si accavallano – afferma Filippa Azzolina, tra una forchettata e l’altra –; serve un’organizzazione più attenta e bisogna rivalutare anche gli spazi periferici. Anche perché già alle 11 c’era un ingorgo pauroso".

Il traffico in città, infatti, era da record: coda unica di auto dalla tangenziale fino al centro, e viceversa. Eppure non sono mancati i visitatori anche non lodigiani nei 40 stand della 3 giorni enogastronomica tenuta a battesimo, venerdì, dal governatore Attilio Fontana: "Le presenze da fuori il Lodigiano sono in aumento: importante per una rassegna che ha ripreso lo scorso anno dopo la pausa Covid – spiega Sabrina Baronio, presidente di Confartigianato, che organizza le Forme del gusto - . L’introito stimato sia per gli stand che per gli esercenti è di circa 350mila euro". "Anche se abitiamo in provincia di Milano, il Lodigiano è già nostro riferimento, specie per i ristoranti – affermano Ivan ed Eleonora Riello –. Stavolta abbiamo comprato i cotechini lodigiani, da provare. È bello trovare tutti i produttori in un solo posto, ma di solito andiamo a l’Artigiano in Fiera a Milano e venire a Lodi è come passare da una villa ad un monolocale". "Ora mi mangio pane e salame – confessa Nicla Colombo - : è una bella iniziativa, c’è anche lo chef stellato". "Ho potuto riassaggiare la tortionata" sottolinea Amelia Ferrari, lodigiana alla riscoperta dei sapori tipici, tra cui figurano anche la trippa, il salame cotto, la polenta e tanti piatti prelibati. Anche oggi stand aperti (ore 9 – 19): tra i 25 eventi, alle 17, con la conduttrice Tessa Gelisio, l’atteso ‘Chi più raspa’, decimo trofeo di abilità nella preparazione della ‘Raspadura’ da forme di grana, con una giuria che valuta qualità e quantità della sfoglia di formaggio e il pubblico che assaggia.