Dialoghi su arte cultura e attualità. Rassegna iniziata

È iniziata la seconda edizione della rassegna "Dialoghi su attualità, arte e cultura" a Zelo Buon Persico. La scrittrice Ilaria Rossetti ha presentato il suo libro "La fabbrica delle ragazze", che racconta l'esplosione alla fabbrica di munizioni di Castellazzo di Bollate nel 1918. La rassegna prevede otto appuntamenti fino al 17 maggio.

Dialoghi su arte cultura e attualità. Rassegna iniziata

Dialoghi su arte cultura e attualità. Rassegna iniziata

Ha preso il via, venerdì scorso, la seconda edizione della rassegna “Dialoghi su attualità, arte e cultura” promossa dal Comune nella biblioteca comunale. La prima ospite è stata la scrittrice lodigiana Ilaria Rossetti che ha presentato il suo ultimo libro intitolato “La fabbrica delle ragazze” in cui l’autrice racconta un episodio quasi dimenticato e più che mai attuale di lavoro femminile e morti bianche: l’esplosione alla fabbrica di munizioni “Sutter & Thévenot” di Castellazzo di Bollate (Milano), costata la vita a 59 persone, tra cui 52 donne, ormai al termine della Prima guerra mondiale. "L’esperienza positiva di riflessione e approfondimento della prima edizione della rassegna, ci spinge quest’anno a rivolgere ai cittadini una proposta arricchita, su tanti temi diversi, per stimolare il confronto e offrire un’occasione di conoscenza - ha dichiarato il sindaco Angelo Madonini - . La sfida è coinvolgere un pubblico ancora più ampio, in particolare i giovani, per questo nel nostro programma abbiamo previsto la partecipazione di figure come Ilaria Rossetti che possono essere una presenza attrattiva". Otto sono in totale gli appuntamenti in programma fino al 17 maggio. Tra i nomi in cartellone, Lorenzo Guerini, presidente del Copasir e già Ministro della Difesa, e Francesca Regorda, presidente dell’Associazione “Giuliano Mauri”, che insieme al critico d’arte Mario Quadraroli, dedicherà un omaggio al “poeta” della natura”. Ilaria Rossetti, durante la serata, ha ricordato come l’incidente nel polverificio del 7 giugno 1918 era stato “minimizzato” e dimenticato dai giornali del tempo: "Si parlava di 35 vittime. La produzione è ripresa solo 24 ore dopo", ha argomentato l’autrice.