Coronavirus, pronto soccorso di Codogno: obiettivo riapertura

Codogno, Ats al lavoro per accelerare i tempi. Contagi ridotti, il medico di base: "Dopo un mese infernale si rinforza la speranza "

Emergeza coronavirus

Emergeza coronavirus

Codogno (Lodi), 27 marzo 2020 -  Spiraglio per una riapertura prossima del pronto soccorso dell’ospedale di Codogno, chiuso il 21 febbraio scorso al momento dello scoppio dell’emergenza coronavirus. Ieri, secondo indiscrezioni, il sindaco Francesco Passerini ha scambiato alcune battute con il direttore sanitario dell’ospedale Andrea Filippin: l’incontro è avvenuto all’interno del presidio dove il primo cittadino è stato visto entrare in mattinata. Oggi il nosocomio di viale Marconi è ancora di fatto “blindato”: per chi entra, è obbligatoria la misurazione della temperatura corporea e una disinfezione degli abiti.

Il tema della riapertura del reparto di emergenza urgenza codognese, sollecitato dai sindacati e da numerosi cittadini che hanno pure sottoscritto una petizione, è dettata dalla possibilità di sgravare il sovraccarico di pazienti, soprattutto quelli non contagiati dal virus, sull’ospedale di Lodi. Già da giorni, è stato istituto una sorta di “prefiltro” all’interno dell’ex reparto di Pediatria del sito di viale Marconi e, in questo contesto, una novantina di utenti sono stati presi in carico a Codogno senza appunto gravare su altre strutture. Ma ad oggi, però, rimane l’imperativo di riaprire il pronto soccorso, circostanza sulla quale l’Ats di Lodi sta lavorando.

Si articola intanto in maniera ancora più capillare la presenza del personale medico ed infermieristico militare sul territorio della Bassa: da oggi, infatti, nella sede della Protezione Civile di viale IV Novembre, vicino al municipio di Caselle Landi, sarà aperto un ambulatorio medico con uomini dell’Esercito. Resterà aperto da lunedì al sabato dalle 10 alle 12.

Sul rallentamento del contagio, sono i dati a garantire una speranza al territorio tenuto conto che, per esempio, sono alcuni giorni che il trend è praticamente uguale a zero. Lo testimonia anche il medico di base, Andrea Lozzi, in prima linea in queste settimane di emergenza. "Dopo un mese infernale dedicato quasi totalmente a visite per nuovi e spesso gravi casi correlati al Covid 19- scrive Lozzi - in questa settimana si sta rinforzando una speranza. Ho visto “solo” un nuovo paziente, che però aveva sintomatologia da dieci giorni prima, tre sono i pazienti dimessi dagli ospedali, mentre le richieste di visite domiciliari sono calate dell’ottanta per cento". Ieri pomeriggio alle 16 è arrivato in città il presidente nazionale della Croce Rossa italiana, Francesco Rocca, per una visita di cortesia all’interno del comitato codognese di viale dei Mulini, salutando e rigraziando i vertici e il personale. © RIPRODUZIONE RISERVATA