Condevo non ritira i licenziamenti. I sindacati guardano alla Regione

Sindacati e Condevo non trovano accordo sui 34 licenziamenti a Marudo e Vidardo. Vertici aziendali respingono contratto di solidarietà, sindacati protestano. Dubbi sulle motivazioni dei licenziamenti legati alla crisi del settore. Condevo punta a investire in Macedonia. Aggiornamenti attesi dalla Regione.

Condevo non ritira i licenziamenti. I sindacati guardano alla Regione

Condevo non ritira i licenziamenti. I sindacati guardano alla Regione

Nessuna trattativa venerdì scorso tra i sindacati Fiom-Cgil e Fim-Cisl e i vertici della Condevo sui 34 licenziamenti che l’azienda, produttrice di componenti per caldaie con due stabilimenti a Marudo e uno a Vidardo, vuole mettere in atto. Il tavolo era saltato l’otto marzo, quando i vertici avevano portato avanti un netto "no" al contratto di solidarietà per i lavoratori. In quell’incontro sembrava, inizialmente, che l’azienda si fosse aperta a tale possibilità e si era arrivati a discutere sulle percentuali da scrivere nel contratto.

Ma dopo più di un’ora di trattative i sindacati avevano posto ai vertici aziendali la domanda secca se volessero adottare o meno il contratto di solidarietà, e la risposta era stata un deciso "no". Sentendosi presi in giro, Fiom e Fim abbandonarono il tavolo. Adesso i sindacati aspettano di vedere cosa farà la Regione. Anche l’onorevole Lorenzo Guerini, presente al presidio dell’otto marzo, ha dichiarato che avrebbe posto un’interrogazione parlamentare sul tema. Ma l’attesa dei sindacati non è stasi, la Fiom-Cgil è andata a farsi sentire martedì alla Mce di Rho, fiera tecnologica dove Condevo era presente. Con 15 dei lavoratori a rischio, il sindacato ha distribuito volantini in fiera.

Massimiliano Preti, sindacalista Fiom, ha spiegato come l’iniziativa d’informazione sia andata bene perché ha smosso un certo interesse. Sorgono dubbi anche sulle motivazioni dei licenziamenti, ovvero che siano necessari a causa della crisi del settore causata dai nuovi regolamenti Ue che vietano produzione e vendita di caldaie a gas nei territori dell’Unione dal 2029.

Condevo sostiene che non ci sia più lavoro nei suoi stabilimenti nel Lodigiano, vuole investire di più nella fabbrica in Macedonia, che è in crescita in una nazione non interessata ai nuovi regolamenti poiché non fa parte dell’Unione europea. Già settimana prossima dovrebbero arrivare aggiornamenti dalla Regione.

Luca Pacchiarini