PAOLA ARENSI
Cronaca

Codogno omaggia il patrono. Discorsi solenni in chiesa e benedizione delle gole: "In città c’è cura delle persone"

Nel pontificale col vescovo Merisi il parroco loda l’opera delle associazioni di volontariato. Riconoscimento in Municipio ai dipendenti comunali andati in pensione nel 2023.

Codogno omaggia il patrono. Discorsi solenni in chiesa e benedizione delle gole: "In città c’è cura delle persone"

Codogno omaggia il patrono. Discorsi solenni in chiesa e benedizione delle gole: "In città c’è cura delle persone"

Premiazione dei dipendenti comunali arrivati alla pensione, offerta dei ceri in chiesa da parte dell’amministrazione comunale, funzione solenne col vescovo, il rito della benedizione delle gole con le due lunghe candele incrociate e la consegna della massima benemerenza civica. Sono stati questi i momenti clou, ieri, della giornata dedicata a Codogno al patrono San Biagio. Una ricorrenza molto cara ai codognesi e che, perché caduta di sabato, è stata ancora più partecipata del solito. Il programma ha preso il via alle 9.45, in municipio, con la consegna degli attestati per i due dipendenti andati in quiescenza nel 2023: Pierangelo Esposti (agente della polizia locale) e Maria Luisa Bescapè (educatrice dell’asilo). Tra le autorità presenti il prefetto di Lodi Enrico Roccatagliata, il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio, l’assessore regionale Guido Guidesi e la consigliera regionale Patrizia Baffi.

La messa solenne delle 10.30 è stata presieduta poi dal vescovo emerito di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi, affiancato dal parroco monsignor Iginio Passerini. E ha incluso la tradizionale consegna dei ceri da parte dell’amministrazione comunale del sindaco Francesco Passerini. Un cesto di ceri è stato donato anche dalla Fondazione Opere pie. Il sindaco Passerini, nel tradizionale discorso ai piedi dell’altare, ha evidenziato come la festa di San Biagio sia in città "un momento di sentita condivisione tra devozione, storia e tradizione". "Celebriamo ricordando l’anno del riconoscimento Comune europeo dello sport, un risultato, nel 2023, possibile grazie all’intera comunità – ha sottolineato –. Viviamo però con una guerra vicina che bussa incalzante alle porte dell’Europa. Chiediamo l’intercessione del patrono affinché nel mondo si possa raggiungere la pace. Chiave per uscire dalla crisi post pandemica che ancora genera problemi. Anche la vocazione agraria del territorio va tutelata, visto che sta attraversando un pessimo momento". Il parroco ha ringraziato "per il cero pasquale, acceso ogni volta che nasce o muore un cristiano. È la comunità che consegna la fiamma della devozione". "San Biagio, pur essendo martire, non ci colpisce solo come figura eroica, ma come modello di cura della persona – ha sottolineato ancora il sacerdote –. Emblematico l’episodio della guarigione della gola del fanciullo. E qui a Codogno, grazie alle tante associazioni di volontariato presenti, c’è rappresentanza della cura delle persone nelle diverse situazioni, ci sono precisi presidi, frutto di dedizione costruita nei secoli e ancora attiva". "In una società in cui sembra prevalere, anche attraverso i social, la difesa di parte e l’offesa, più che la mediazione – ha affermato poi in un altro passaggio –, istruttiva è la lezione dello sport, esperienza che ci confronta lealmente dentro a regole prestabilite e non insegna solo a saper vincere".

Alle 17.30, infine, nella Raccolta d’Arte Lamberti alla presenza anche del presidente del Consiglio comunale Enrico Sansotera e di Giuseppe Traversoni (appassionato di storia locale che aveva proposto il suo nominativo), è stato conferito il titolo del Codognese Benemerito alla cantante e attrice Fausta Dana Galli, in arte Dana Valery, oggi 80enne e sorella del cantante Sergio Franchi Galli che già ricevette il riconoscimento nel 1980. La protagonista non ha potuto essere presente, ma è intervenuta con un videocollegamento. Ha ricordato che si era trasferita a Johannesburg all’età di 5 anni e che, a 16, è tornata in Italia a fare una vacanza per vedere la zia materna, dato che le era morta la mamma. Sua zia l’aveva convinta a cantare al caffè Roma di Alassio dove è iniziata la sua carriera. Ha rammentato anche le sue frequentazioni del bar “Tre re“ di via Roma frequentato anche da suo fratello più grande. Ora Diana Valery ha lasciato il Sudafrica e vive a Miami. "Verrò a giugno a ritirare il premio" ha promesso.