Codogno, gli infermieri fuggono dal Pronto soccorso. E' emergenza sicurezza

Il calo delle presenze fa aumentare la tensione, come testimoniano le ultime due recenti aggressioni

Il Pronto soccorso di Codogno

Il Pronto soccorso di Codogno

Codogno - Non solo violenza, ma anche la “grande fuga“ dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Codogno abbassa i livelli di sicurezza: negli ultimi mesi hanno chiesto il trasferimento tre infermieri e presto dovrebbe andarsene anche una Oss e se gli operatori sono meno, il lavoro diventa maggiore, la tempistica delle attese aumenta e anche le tensioni. Il doppio episodio, avvenuto tra giovedì e in piena notte tra domenica e lunedì, con 2 medici presi a calci e pugni da un 22enne egiziano residente a Casalpusterlengo, arrivato in Ps più volte nelle ultime settimane, per chiedere vitto ed alloggio e non per urgenze sanitarie, è un caso limite ma gli operatori non si sentono al sicuro da tempo (nel 2021 le aggressioni, per lo più verbali, sono state 4 a Lodi, 5 a Codogno e 1 a Casalpusterlengo) e l’emorragia di personale non aiuta. All’esterno del Pronto Soccorso è comparsa la figura del vigilantes che però non ha compiti di “bodyguard“ e non è armato anche se spesso viene coinvolto in casi di ordine pubblico (l’altra notte la guardia giurata è stata aggredita oltre al medico).

Il sindacato Fisi ha più volte chiesto che al Pronto Soccorso vi sia un presidio fisso di Polizia. Ieri uno dei medici si è sfogato. "Speriamo che non capiti più un episodio del genere. Se avesse avuto un coltello, forse non sarei qui a parlarne", ha sottolineato. Intanto arriva il commento del sindaco, Francesco Passerini: "Non dovrebbero mai accadere fatti del genere. Piena solidarietà al personale aggredito e un abbraccio a tutti coloro che sempre sono in prima linea. Spero che vi siano però provvedimenti severi per atteggiamenti gravissimi e non tollerabili". Anche Asst ha preso posizione. "Non è sempre possibile prevenire tali eventi. L’Azienda ha adottato un regolamento che prevede il supporto legale ai dipendenti vittime di aggressione e che prevede che l’azienda proceda con querela, in aggiunta a quella del personale".