Cinque Comuni in sospeso. La Corte dei Conti può dire:: "Restituite 540mila euro"

Arrivati nel Cremasco per le scuole devastate dalla grandine. Ma Milano ha fatto ricorso .

Ci sono 540mila euro in bilico per i Comuni cremaschi che avevano ottenuto i ristori straordinari dalla Regione per il ripristino urgente degli edifici scolastici danneggiati dalla devastante gradinata del 25 luglio 2023. Pianengo (330mila euro), Ricengo (159mila), Rivolta d’Adda (25mila), Offanengo (16mila) e Casaletto Vaprio (7mila) corrono il rischio di dover restituire alla Lombardia quanto ricevuto per rendere agibili asili e scuole. A livello lombardo sono sette i milioni sotto la lente dei giudici e 75 i Comuni beneficiari della misura di somma urgenza.

È attesa a giorni la decisione definitiva dei giudici della Corte dei Conti sul ricorso avanzato dal Comune di Milano contro il Pirellone reo, secondo l’Amministrazione Sala, di aver destinato fondi emergenziali in modo discriminatorio rispetto ai Comuni che avevano deciso di seguire procedure differenti, ad esempio usando contratti di manutenzione preesistenti.

Il Tar a gennaio avevano dato ragione al Comune di Milano e sospeso le delibere regionali ma il controricorso della Lombardia al Consiglio di Stato ha sospeso quella sentenza, rinviando a questi giorni il verdetto.

Rimangono quindi sulle spine i sindaci perché, qualora la Corte dei Conti confermasse la decisione del Tar, dovrebbero restituire quanto ricevuto con conseguenti difficoltà quadratura del bilancio. "Se passa la tesi milanese – dice preoccupato Roberto Barbaglio, sindaco di Pianengo – non so dove andare a prendere quei soldi che, lo dico ancora una volta, mi sono serviti per riparare i tetti delle scuole e permettere la loro apertura".

Pier Giorgio Ruggeri