Bocciato il “polo logistico leggero”

Codogno, “no“ del Comune all’intervento lungo viale Da Vinci. Avrebbe potuto offrire fino a 200 posti di lavoro

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di Mario Borra

L’insediamento di una cosiddetta “logistica leggera“ con attività di imballaggio di liquidi, di farmaci, di bevande ed alimenti e confezionamento di carne per conto terzi: una sorta di “negozio virtuale“, di un nuovo sistema integrato del commercio, dove la vendita online e il processo produttivo si incontrano. E l’impatto occupazionale sarebbe notevole con una stima di nuovi addetti dalle 170 alle 200 unità (60% operai, 30% tecnici qualificati e 10% impiegati negli uffici), senza tener conto dell’indotto. E’ stata analizzata nelle settimane scorse dall’amministrazione comunale la richiesta (di cui Il Giorno aveva dato notizia nei giorni scorsi), presentata dalla società Figura 11 srl con sede a Milano, per la realizzazione di un complesso immobiliare con destinazione logistica, lungo l’area verde da oltre 147 mila metri quadrati di viale Da Vinci, parallelamente alla provinciale 234 e alla ferrovia verso Casalpusterlengo. Un maxi polo su terreni di sette proprietari diversi, diviso dalla roggia Guardalobbia per il quale il privato ha presentato una istanza di parere preventivo con richiesta di variante urbanistica. Ieri mattina, però, la Giunta ha respinto ufficialmente la domanda di attivazione dell’ambito di trasformazione "in quanto la logistica non è compatibile con funzioni ammesse dal Pgt vigente nonchè con l’impianto progettuale dello strumento urbanistico comunale".

Il progetto prevede la costruzione di due capannoni-magazzino con altezza massima di dieci metri su una superficie di circa 62mila mila metri quadrati con quasi 16mila metri quadrati di aree standard da cedere al comune, oltre 22 mila metri quadrati di posteggi pertinenziali (con previsione di un flusso giornaliero di 150 tra auto e Tir) ed oltre 29mila metri quadrati di verde piantumato. Nelle casse del comune, come oneri urbanistici, sarebbero finiti oltre due milioni e 957 mila euro. Gli edifici previsti sarebbero stati ad impatto zero, con ulteriori interventi green come coperture con fotovoltaico e presenza di colonnine per la ricarica elettrica.