Associazioni "sfrattate": dopo la banda di Lodi continua la polemica

Molte realtà di volontariato, per non pagare l'affitto, lasciano il capoluogo o cercano spazi non comunali

Tito Fasani, Giuliana Cominetti, Roberta Comasini e Paolo Rossi

Tito Fasani, Giuliana Cominetti, Roberta Comasini e Paolo Rossi

Lodi, 6 luglio 2018 - "Prima l'affitto per l'uso del teatrino di via Gorini e dello spazio ricreativo al piano superiore, che ha fatto trasferire molte realtà come la scuola gratuita di teatro di Luciano Allegri, spostatasi a Montanaso dopo 10 anni di attività. Poi quello chiesto al Clam, il centro di aggregazione giovanile che ha preferito lasciare la sede di piazzale Forni, dove non dava fastidio a nessuno, e rilanciare iniziative dal Caffè delle Arti del circolo Cerri di viale Pavia, pur non avendo più un ritrovo proprio. Ora il caso della Corpo bandistico città di Lodi, diretto dal maestro Renato Casiraghi che, dopo anni di difficoltà per acquistare le divise, e i concerti gratuiti nel capoluogo per ripagare l'affitto di un locale per le prove, ora pensa di trasferirsi a Massalengo per non pagare la locazione a palazzo Broletto. La giunta guidata dalla sindaca Sara Casanova e dal vice Lorenzo Maggi è composta da amministratori o ragionieri?". A tornare su un argomento 'caldo' in città, è la consigliera Giuliana Cominetti, a capo di una lista civica: "Perché smantellare, anziché incentivare, tanti volontari che mettono le proprie competenze gratuitamente a disposizione della città e poi, invece, ad esempio, in maniera discrezionale, far sì che le prenotazioni per un giro sulla carrozza 'Gamba de legn', promossa dall'associazione 'Barcaioli e lavandaie', avvengano tramite il sito del Comune?".

"E' assurdo che il Comune rinunci a 40 mila euro di tassa di soggiorno dei 'turisti' o spenda soldi per 10 minuti di fuochi d'artificio sul fiume e poi penalizzi chi fa volontariato in città, per recuperare affitti da 500 o mille euro, risibili su un bilancio da alcuni milioni. O che aumenti i costi di affitto delle palestre mettendo in difficoltà le società sportive, come nel caso della pallavolo San Bernardo che si allena alla Spezzaferri" - aggiunge Paolo Rossi, affiancato anche da Tito Fasani e Roberta Comasini -. Il problema di fondo è che non c'è alcun dialogo, o un'analisi delle singole situazioni". "Ora vedremo cosa accadrà ad altre associazioni come l'Unitre o quelle che gestiscono la Casa di quartiere a San Fereolo" - conclude Cominetti.