Migranti, ennesimo Sos del prefetto. E a Codogno spunta la Mirandolina

L'amministrazione nega di averne notizie in merito, eppure c'è chi parla dei capannoni in via Aldo Moro

Il prefetto Patrizia Palmisani

Il prefetto Patrizia Palmisani

Codogno, 4 agosto 2015 - La questione dei profughi tiene ancora banco tra paure e incertezze. A Codogno c’è chi teme che gli spazi di un capannone al polo produttivo della Mirandolina (qualcuno indica via Aldo Moro) possa diventare un punto di accoglienza per richiedenti asilo, ma ieri l’amministrazione comunale ha ribadito di non avere alcuna notizia. "Seppur fosse un’iniziativa privata, non ne sappiamo nulla – ha spiegato il vicesindaco Roberto Nalbone – Anche se è vero che la richiesta di spazi, pubblici e privati, è ormai pressante in tutta la Provincia".

Infatti, ieri dalla Prefettura di Lodi è arrivato l’ennesimo appello alle istituzioni "affinchè collaborino attivamente all’individuazione di strutture sul territorio da destinare all’accoglienza". Per il Prefetto è necessario che sia promosso "un sistema di accoglienza diffuso in tutto il territorio, capace di coinvolgere le forze locali migliori". Questo per evitare concentrazioni su singoli territori. Ma occorre che "sia realmente condiviso e richiede che le istituzioni lavorino insieme per governare l’inserimento di famiglie e giovani che scappano dalle guerre". La Prefettura però fa sapere di non avere tanto tempo. Proposte concrete dovrebbero pervenire "nelle prossime ore".

Intanto a Brembio, dove in una palazzina di via Montegrappa a breve potrebbero (il condizionale è ancora d’obbligo) essere ospitati tra i 25 e i 30 richiedenti asilo secondo la disponibilità della proprietà che avrebbe dato, in affitto, lo stabile a una onlus lodigiana che si occupa di assistenza. Ieri in paese non si parlava d’altro e c’è chi giurava di aver visto, nei giorni scorsi, l’arrivo di un camion che ha scaricato del mobilio all’interno degli appartamenti. Verità o suggestioni? Per ora si sa solo che l’amministrazione comunale ha detto no e che il sindaco Giancarlo Rando ha minacciato di dimettersi (ma sarebbe pronto a rimettere il mandato l’interno consiglio). Il bando per l’accoglienza emesso dalla Prefettura di Lodi scade il 31 agosto. L’alzata di scudi di Brembio ha permesso il congelamento dei tempi ma l’appello del Prefetto mette nero su bianco una sola certezza: che occorre fare in fretta.