Alt al processo Frecciarossa. C’è lo sciopero dei fonici

Ieri si sarebbero dovuti ascoltare i primi testimoni

Alt al processo Frecciarossa. C’è lo sciopero dei fonici

Alt al processo Frecciarossa. C’è lo sciopero dei fonici

Riprenderà il 30 aprile il processo per la tragedia del treno Frecciarossa deragliato a Livraga quattro anni fa. Ieri mattina era in programma l’udienza in cui si sarebbero dovuti ascoltare i primi testimoni, ma a causa dello sciopero nazionale di fonici, trascrittori e stenotipisti forensi (indetto da Cgil, Cisl e Uil) non si poteva procedere alla trascrizione dell’istruttoria, semplicemente perché mancava il personale addetto. Ieri in aula si è proceduto a semplici passaggi formali: in partcolare l’apertura del dibattimento con l’ammissione dei testimoni. Il personale è in sciopero per il mancato avvio, da parte del Ministero della Giustizia, del processo di internalizzazione, che andrebbe a risolvere un’abitudine che vede spesso queste figure professionali e qualificate assunte in appalto, vivendo situazioni di precarietà diffusa. Ieri in aula, per l’udienza Frecciarossa, erano presenti anche i familiari dei due macchinisti morti nell’incidente (Mario di Cuonzo e Giuseppe Cicciù), causato da un deviatoio difettoso installato la sera prima del deragliamento, accaduto alle 05.34 del 6 febbraio 2020. Ieri il figlio di Mario, Federico di Cuonzo ha ribadito: "La nostra speranza è che ci sia una ricostruzione chiara, non cerchiamo giustizia perché la cosa giusta sarebbe stata che queste persone non rimanessero uccise. Noi speriamo in una forma dignitosa di verità".L.P.