
Veterinario visita un airone (Foto Debenedetti)
Sant'Angelo Lodigiano, 18 aprile 2016 - Era troppo grave l'airone rinvenuto questa mattina da una lodigiana con le zampe spezzate, soccorso grazie ai volontari che gravitano attorno all'associazione Amici animali, e che un veterinario ha tentato di curare: le condizioni erano troppo gravi e nel pomeriggio si è proceduto con l'eutanasia per porre fine alle sofferenze del volatile. Ma la polemica non viene meno per il 'rimpallo' che c'è stato tra diverse autorità, in particolare da parte della Guardia forestale, che ha competenza sulla fauna selvatica: "Ho trovato l'airone all'interno del cancello di casa mia, che si affaccia sulla strada ex provinciale che collega la frazione Mairano di S.Angelo, dove vivo e dove le auto dovrebbero transitare a 50 km orari perché è zona residenziale e invece sfrecciano, a Bargano di Villanova - spiega Jessica Balsamo -. Probabilmente, mi è stato detto, volava basso e un veicolo deve averlo urtato, rompendogli le zampe, finendo poi sbalzato nel mio giardino. Perdeva sangue, aveva una zampa staccata e l'altra che appariva in necrosi, beccava perché spaventato, vomitava. Ho cercato la Lipu ma il numero indicato in internet risultava inesistente, quindi ho fatto il 1515, numero di emergenza ambientale del Corpo Forestale dello Stato: mi hanno risposto dal centralino di Milano che poi mi ha passato Lodi. Mi è stato detto che loro non avevano modo di occuparsi dell'airone perché la struttura su cui poggiavano era stata chiusa; quindi mi hanno passato la polizia locale di Lodi i cui agenti mi hanno detto che non sapevano cosa fare, di rivolgermi eventualmente ad un veterinario. Ho tentato con altri servizi, poi ho trovato aiuto nell'associazione Amici Animali, che conosco perché mi occupo di una colonia felina: dal momento che non ho l'auto una volontaria, Erika Fornaroli, è passata a prendere l'airone e l'ha portato a Casalpusterlengo dal veterinario Paolo Zucchi perché sapeva che aveva già curato degli uccelli e non solo animali domestici. Mi fa arrabbiare il fatto che sembrava che non gliene importasse niente a nessuno e soprattutto che non sapesse intervenire o dare indicazioni utili il 1515, che è il servizio della Forestale deputato per la fauna selvatica. Alla fine sono sempre i volontari che si muovono". "Il veterinario Zucchi ha tentato di salvare l'airone, senza chiedere alcun compenso - sottolinea Gaia Bocchioli, degli Amici animali -. Ha curato molto spesso degli uccelli ma in questo caso ha detto che sarebbe stato difficile che l'animale sopravvivesse, mettendogli dei chiodi nelle zampe. Era comunque grave ed ha poi proceduto con l'eutanasia. E' vergognoso però che una persona che si impegna a salvare un animale selvatico non sappia a chi rivolgersi e che le istituzioni preposte siano assenti".