San Vittore Olona (Milano); 10 gennaio 2023 - Pochi giorni ancora e finalmente si saprà chi salirà sul gradino più alto del podio alla 91ª edizione di una gara entrata, di diritto, nell’Olimpo del cross mondiale: la “Cinque Mulini”, in calendario domenica 15 gennaio (14,45, salvo spostamenti dell’ultima ora per esigenze organizzative). Narra la leggenda che nel gennaio 1933 un gruppo di amici, guidati da Giovanni Malerba, si mise in testa di organizzare una corsa in mezzo ai campi, sulle rive dell’Olona dove, allora, ancora macinavano diversi mulini anche a San Vittore Olona, per rendere omaggio al luogo che li legava e che tanto amavano. Così nacque ufficialmente quella che oggi conosciamo come Cinque Mulini. In Lombardia, nei pressi di Milano si “inventa” un nuovo modo di passare la domenica. Atleti e spettatori, uniti in una unica passione, assistono festanti alla vittoria di Mario Fiocchi che precede il duo Luigi Pellin (vincitore delle tre edizioni successive) e Celeste Luisetti. Avrebbero mai immaginato, Malerba e Company, che la loro creatura avrebbe attraversato decenni di storia patria e mondiale, per approdare, indenne e sempre più “signora dei prati” nel nuovo Millennio? Forse no. O forse sì. Beh, non è rilevante, l’importante è che, imperterriti, gli eredi di quei grandi sognatori degli anni Trenta siano ancora attraversati da quella scarica elettrica che li ricarica ogni volta che si avvicina la data per rimettere in moto la Cinque Mulini. Grandi campioni hanno immerso piedi e caviglie nel fango e nella polvere del Mulino Meraviglia e della Fattoria Chiapparini. Nel 1953 la Cinque Mulini allarga i confini diventando “internazionale”, e già l’anno dopo dopo ecco il primo atleta non azzurro salire sul più alto gradino. È il tunisino Hamed Labidi (ancora terzo nel 1956), davanti a Mazzon e Pelliccioli. Da allora è un susseguirsi quasi ininterrotto di atleti leggendari. L’ultimo vincitore azzurro porta il nome di Alberto Cova. Siamo nel 1986. Il brianzolo, allenato da Giorgio Rondelli, sta attraversando anni di splendidi successi: Europei di Atene (1982), i primi Campionati Mondiali di Helsinki (1983), i Giochi Olimpici di Los Angeles (1984), il doppio successo (5 e 10mila) in Coppa Europa a Mosca (1985). Pareva imbattibile. Da quell’anno è iniziata la cascata di diamanti, provenienti da tutto il globo, che ha permesso alla Cinque Mulini di circondarsi di quell’aurea di immortalità che ancora oggi fa del cross di San Vittore Olona una delle più belle e più importanti corse campestri del mondo. Particolare non indifferente la Cinque Mulini non si è fermata neppure negli gli anni bui e terribili della Seconda Guerra Mondiale e durante la pandemia di Covid. Ecco i nomi più rappresentativi saliti sul podio: Michel Jazz, Billy Mills, Gaston Roelants, Kipchoge Keino, Frank Shorter, Filbert Bayi, Robert De Castella, Paul Kipkoech, John Ngugi, Moses Tanui, Khalid Skah, Fita Bayesa, Paul Tergat, Kenenisa Bekele, sino agli ultimi “imperatori” delle vallate keniane ed etiopi. Quasi identica la “storia” della Cinque Mulini femminile. Prima edizione nel 1971, con la vittoria della britannica Rita Ridley. A seguire tutte le migliori al mondo non hanno potuto sottrarsi al fascino di una corsa campestre inimitabile, ad iniziare dalle nostre grandi e indimenticabili Paola Pigni, Gabriella Dorio, Nadia Dandolo, ultima vincitrice italiana nel 1990. Ecco i nomi delle migliori specialiste che da quell’anno hanno impresso il loro nome nell’albo d’oro della Cinque Mulini: Esther Kiplagat, Albertina Dias, Merima Denboba, Kipkyegon, Gemechu. Saprà il neo campione europeo dei 10.000 (Monaco di Baviera, agosto 2022) Yeman Crippa spezzare l’incantesimo? Compito difficile, ma non impossibile, il suo. I keniani Rono e Lingokal e il marocchino Ben Yazide sulla carta sono avversari di rispetto. A far da corollario altri specialisti della corsa che attraversa i campi come Neka Crippa, Cesare Maestri, campione europeo di corsa in montagna, Enrico Vecchi, Luca Alfieri (primo degli italiani lo scorso anno) e Marco Fontana Granotto. Gli ultimi tre hanno fatto parte della nazionale italiana under 23 di cross a Venaria Reale. Grande lotta anche in campo femminile, tra le favorite Beatrice Kebet, argento a Eugene (Mondiali) nei 5000, la keniana Lucy Mawia al comando del World Ranking Cross country. Per i nostri colori vedremo all’opera Valeria Roffino, Micol Majori, Giovanna Selva ed Elisa Palmero.
SportSan Vittore Olona, tutto pronto per la Cinque Mulini 2023. Sognando il successo di Crippa