Elezioni a Legnano, i candidati: ecco Franco Colombo

Assessore nella Giunta Fratus, il medico ora corre da solo (e contro il figlio) e insiste sui temi di cultura e sicurezza per la città

Franco Colombo e la sua lista

Franco Colombo e la sua lista

Legnano (Milano), 12 settembre 2020 - Medico, consigliere comunale con il maggior numero di preferenze nel 2017, già assessore a Cultura e sport poi dimissionario (o dimissionato) nella Giunta di Gianbattista Fratus, oggi ben lontano dalla posizione della Lega ma obbligato a confrontarsi con il figlio, capolista del partito di Salvini, Franco Colombo è il candidato sindaco di una lista che porta il suo nome e che ha generato in totale autonomia. "Corro per arrivare almeno terzo, sennò che gusto avrebbe anche solo partecipare alla competizione elettorale" dice convinto, ma sa benissimo che i conti vanno fatti con le forze effettive in campo. Alla decisione di creare una lista a sua immagine e somiglianza è arrivato dopo aver contribuito a fondare “Legnano cambia”, lista oggi a sostegno di Franco Brumana, e dopo essersene allontanato proprio per la mancata condivisione della leadership.

Mancano pochi giorni al voto e veniamo da settimane di continui confronti tra i candidati. Colombo, a cosa sono serviti? Ad aumentare le fratture tra un programma e un altro o a mettere in luce soprattutto le potenziali condivisioni? "Forse bisognerà riflettere prima di tutto sull’utilità dei confronti o quantomeno su come vengono organizzati e si dovranno un poco rivedere le modalità facendo in modo che la partecipazione dei cittadini sia più ampia. C’è una grande convergenza da parte di tutti i candidati su questo aspetto: dopo un anno e mezzo di sbando totale e dopo eventi disastrosi come quelli successi a Legnano, devi cominciare a riprendere in mano la situazione dal particolare, dalla manutenzione delle strade e dei giardini, dalle piccole cose".

Ma l’ordinaria amministrazione non sarebbe dovuta andare avanti lo stesso? "È proprio la guida politica quella che dà indicazioni sulla destinazione delle risorse e con quale caratura dell’investimento economico, non sono i dirigenti. La politica è gioco forza mancata e il commissario non aveva questo compito da portare a termine. Il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi…".

Oltre all’ordinaria amministrazione da riportare a regime, si tratterà poi di identificare le priorità: in quale ordine le ha immaginate? "Gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno messo ancor di più in primo piano le questioni legate al sociale: è necessario aumentare i posti negli asili, anche perché arriviamo da un momento in cui le famiglie hanno dovuto affrontare sconvolgimenti e dovranno affrontare altri profondi cambiamenti. Gli spazi sono quelli che sono, ma si deve trovare la possibilità di espanderli. Fasce deboli e dunque anche anziani: servirà sviluppare una rete di volontariato che possa aiutare gli anziani nell’assolvere ad alcune necessità primarie che la famiglia non è in grado di supportare con costanza. Un intervento a costo quasi azzerato, ma di utilità pazzesca. In sostanza credo che le reti, siano esse comunali o sovracomunali, siano l’essenza del futuro. Mettersi insieme significa avere più peso e maggiore potenz ialità rispetto al singolo comune: diamoci da fare per svilupparle".

Nel suo programma la sicurezza ha un ruolo fondamentale: come viene tradotta in concreto? "Tutti hanno messo la sicurezza tra i temi fondamentali e torniamo al discorso iniziale: tutti siamo in grado di riconoscere le priorità . Per me il primo passo lo stiamo costruendo attraverso la realizzazione del nuovo sistema di illuminazione della città che dovrebbe presto decollare. Non avremo una città “più illuminata”: semplicemente illuminata, perché oggi non lo è. Illuminata la città con la luce, servirà poi illuminarla anche con la cultura: una città più ricca, non di denaro ma di eventi, movimento, musica e commercio, sarà il primo antidoto alla delinquenza. Non solo in centro, ma anche in periferia: se la gente uscirà per restare nel quartiere, il territorio verrà così occupato".

Cosa salverebbe della sua esperienza con l’Amministrazione Fratus? "Non si possono rinnegare le esperienze: è stata bellissima ed è andata a finire malamente perché come in un matrimonio torni dal viaggio di nozze e cominci a vedere le cose che non avevi “notato”. Finito l’innamoramento ho visto il mio rapporto con l’Amministrazione senza filtri e ho capito che non avevamo molto da dirci".

Cosa si aspetta dal voto della prossima settimana? "Il sogno è arrivare sul podio. Non mi interessa il colore della medaglia, ma stiamo facendo un grande lavoro. La realtà dice però che siamo in quattro ad avere una lista singola e che quindi saremo quelli che faranno più fatica".