Emerson Rescaldina, 150 posti da salvare: intesa per tre incontri no-stop

Sul tavolo il piano di reindustrializzazione, prima di andare al Mise. Si cerca un accordo tra proprietà e sindacati

Uno sciopero dei lavoratori Emerson

Uno sciopero dei lavoratori Emerson

Rescaldina (Milano) - Una serie di incontri per salvare i lavoratori della Emerson di Rescaldina. Si è raggiunto un accordo su tre appuntamenti per cercare di discutere del piano di reindustrializzazione dell’azienda, prima di giungere al Mise a Roma.

Si cerca insomma una sorta di accordo condiviso tra proprietà e sindacalisti per salvaguardare i 150 posti di lavoro e soprattutto per mantenere aperto l’azienda in quel di Rescaldina. Un primo importante passo in avanti dopo l’ultimo incontro fra sindacati, operai e la diocesi milanese, in cui monsignor Bressan aveva proposto all’azienda di affiancare un advisor ecclesiastico all’attuale società incaricata a delineare il profilo dell’azienda, per poi raccogliere le offerte dei possibili acquirenti. La prima riunione si terrà, lunedì 4 aprile. Il tavolo di trattativa riprenderà giovedì 14 aprile e venerdì 22 aprile il terzo e conclusivo appuntamento che dovrebbe scrivere il piano prima di Roma.

In Regione Lombardia potrebbe invece esserci un nuovo appuntamento per un ulteriore tavolo di confronto. Una storia travagliata quella della Emerson, con l’azienda che a fine febbraio ha annunciato di voler trasferire l’intera produzione in Germania e in Indonesia entro la fine dell’anno, aprendo la procedura di crisi. Nello specifico: le fusioni verranno dislocate in Indonesia, mentre il reparto forgiati andrà in Germania. Il tutto giustificato con l’eccessivo costo della manodopera, la logistica sconveniente e il costo dell’energia. La reazione immediata dei lavoratori è stata la proclamazione di uno sciopero in cui i sindacati hanno chiesto subito la priorità alla piena occupazione e l’integrità delle figure professionali presenti allo scopo di rendere attrattivo il sito nell’ambito della ricerca di potenziali acquirenti. A metà marzo si è poi tenuta l’assemblea con i lavoratori col vicario dell’arcivescovo di Milano.

Una storia antica quella dell’azienda, nata nel 1890 nel Missouri per produrre motori elettrici e ventilatori, poi aveva rilevato la Industrie Carlo Raimondi spa, azienda nata all’inizio del secolo scorso nel centro di Rescalda. Al fondatore era subentrato il figlio Donato Raimondi, che è stato per dieci anni, dal 1999 al 2009, anche sindaco del paese.