
Welfare locale e traguardi. Anziani sempre più attivi e servizi sociali da rivedere
Servizi sociali da rivedere, isolamento fisico e relazionale da superare, un monitoraggio delle persone fragili da trasformare in prassi: c’è anche questo nei risultati nello studio, promosso da Spi Cgil Lombardia e Ticino Olona e condiviso con l’amministrazione comunale di Legnano, denominato "Per il miglioramento del Welfare Locale" e presentato pochi giorni fa. Obiettivo della ricerca è esplorare i nuovi bisogni sociali nell’era post Covid e promuovere l’invecchiamento attivo e la partecipazione degli anziani alla vita della comunità locale: il progetto è stato poi ampliato con un focus dedicato ai più giovani. Oltre 700 i questionari restituiti agli organizzatori della ricerca: 300 sono stati compilati direttamente, altri 434 attraverso un link on line. Oltre il 49% dei questionari sono stati compilati da persone di età compresa tra i 45 e i 64 anni, poco più del 18% da persone sino a 45 anni e il 26% circa dai 65 anni in su (una piccola percentuale non ha indicato nulla). Il primo dato che impone una riflessione riguarda il giudizio espresso sul livello dei servizi sociali erogati: un giudizio certamente insufficiente, perché pari a 4 su una scala da 0 a 10. "Le principali criticità segnalate – spiegano gli organizzatori della ricerca - riguardano le prestazioni circoscritte per numero di ore erogate e accessi settimanali e il fatto che i potenziali utenti sono affetti da patologie multiple e croniche, e hanno necessità di assistenza continuativa". Ma un altro punto critico evidenziato riguarda anche la conoscenza stessa dei servizi: meno della metà degli intervistati, infatti, ha dichiarato di conoscere o di essere a conoscenza dell’esistenza di ciascuna delle 15 prestazioni indicate dal comune. Tra le altre criticità emerse, al capitolo politiche urbanistiche, figurano i quartieri poco serviti da negozi di prossimità, il traffico eccessivo, la necessità di poter contare su un potenziamento del trasporto pubblico, la difficoltà di accesso ai servizi pubblici. Altri giudizi negativi riguardano, al capitolo sanità, i tempi di attesa per visite specialistiche e prestazioni diagnostiche. Tra le soluzioni di welfare auspicate, il tema dell’isolamento fisico e relazionale è particolarmente sentito: 434 persone chiedono, infatti, di recuperare l’uso degli spazi pubblici alla loro funzione di incontro e socialità e in 318 hanno accolto la proposta di "Attivare il monitoraggio delle persone più fragili".