PAOLO GIROTTI
Cronaca

Un Piano per le aree dismesse. Il Pgt ridisegna "la città pubblica"

In Consiglio i progetti previsti al posto dell’ex caserma Cadorna e del monoblocco del nosocomio

Un Piano per le aree dismesse. Il Pgt ridisegna "la città pubblica"

L’area del vecchio ospedale e quella della ex caserma Cadorna: secondo l’amministrazione comunale saranno queste due zone della città le aree principali dedicate alla cosiddetta città "pubblica", un risultato al quale si arriverà in virtù delle scelte del nuovo Pgt, in discussione in questi giorni in consiglio comunale. Anche di questi due temi si è discusso nell’ennesima seduta di consiglio comunale dedicata al nascente Pgt, ma se alla ex Caserma sarà la scuola di addestramento dei Vigili del fuoco per il Nord Italia a costituire il punto di partenza della rinascita - idea che va considerata ormai ben più di un’ipotesi e vicina all’effettiva realizzazione concreta -, per il vecchio Ospedale la scelta di mantenere la proprietà pubblica apre importanti quesiti a proposito del futuro del cosiddetto "Monoblocco". L’edificio più consistente di tutta l’area (un’area di 48.800 metri quadri) che nelle precedenti ipotesi di riutilizzo del comparto sarebbe stato "sacrificato" dall’Asst Milano Ovest con la vendita ai privati e un probabile abbattimento, per cosa verrà infatti utilizzato in futuro? Della caserma Cadorna si è parlato solo qualche giorno fa perché l’insediamento della scuola di addestramento dei Vigili del Fuoco per il Nord Italia, che secondo le indiscrezioni verrà finanziata con un investimento davvero consistente del Ministero, appare ormai cosa fatta. A partire da questo elemento, altre realtà assimilabili potrebbero trovare posto nell’area di in viale Cadorna. Anche l’area del vecchio ospedale, di proprietà dell’Asst e gestita da Regione Lombardia, è destinata nel nuovo Pgt, per scelta dell’Amministrazione, a rimanere di proprietà pubblica tanto che nel Pgt non figura più come un ambito di trasformazione, ma come un’area a servizi. "In uno scenario radicalmente cambiato soltanto rispetto a qualche anno fa, e ancor di più a seguito della pandemia – ha detto a proposito di questa scelta l’assessore alla Città futura, Lorena Fedeli -, riteniamo contrarie agli interessi dei cittadini e anacronistiche le richieste avanzate dalle minoranze di retrocedere l’area ad ambito di trasformazione, quindi consentirne ancora la vendita a privati per costruirvi nuove abitazioni. Noi vogliamo riconoscere a Legnano il ruolo che merita come Città Polo nei confronti del territorio". L’enigma da risolvere è proprio il futuro utilizzo dell’enorme Monoblocco: passato più volte all’asta quando l’Asst ne aveva deciso l’alienazione, senza proposte concrete continuerà a essere un datato edificio dismesso.