Spray al peperoncino al concerto, quella strage sfiorata a Legnano

Sempre durante un live di Sfera Ebbasta

Il concerto di Sfera Ebbasta al Rugby Sound di Legnano

Il concerto di Sfera Ebbasta al Rugby Sound di Legnano

Legnano, 9 dicembre 2018 - Spintoni, urla, panico generale: tutto per colpa di uno spray al peperoncino, usato stupidamente da qualcuno che voleva divertirsi. Un gesto che, venerdì sera, in provincia di Ancona si è trasformato in una tragedia con un bilancio di sei morti. Cinque luglio, ore 23.30, al Rugby Sound di Legnano, è sempre Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta, l’artista sul palco. Ancora una volta qualcuno usa il peperoncino per far scoppiare il panico tra il pubblico, in tutto cinquemila spettatori tra giovani e giovanissimi.

Il concerto viene immediatamente interrotto, e forse anche grazie al pronto intervento il bilancio a fine serata non sarà paragonabile a quanto accaduto venerdì notte nelle Marche, complice certamente la location all’aperto: sul prato del Castello legnanese si conteranno “solo” decine tra intossicati e spettatori che lamentano irritazioni agli occhi, oltre a qualche contusione per uno spintone di troppo. Insomma andò bene: il gas irritante aveva provocato un vero e proprio fuggi-fuggi che aveva coinvolto centinaia di persone per una decina di minuti: ragazzi che piangevano, altri che correvano senza una direzione precisa, urla e l’intervento dei soccorsi.

Momenti di paura, che costrinsero il vicequestore del commissariato di Legnano a salire sul palco per bloccare il concerto. Il dirigente Umberto D’Auria fu infatti costretto a prendere il microfono: «Chi spruzza il peperoncino se sarà intercettato verrà portato via subito dalla polizia», disse. Un avviso che deve aver messo sull’attenti l’autore o gli autori del gesto. Intanto però all’interno del Rugby sound il panico scatenato aveva già avuto spiacevoli conseguenze: oltre una cinquantina di persone visitate dalla Croce rossa e dai sanitari presenti sul posto, anche se nessuno finì poi in ospedale. Il rapper potè in quell’occasione così risalire sul palco e tutto finì come era cominciato: un festa di musica fra tanti giovani. Le indagini da parte della polizia di Stato, in quella e in altre serate, avevano portato poi ad indagare su alcuni personaggi, risultati però autori di alcuni furti durante i concerti, in particolare quello di Fabri Fibra, senza però arrivare a collegare con certezza il gesto del peperoncino spruzzato al pubblico delle prime file con la volontà di creare scompiglio a scopo di rapina.