PAOLO GIROTTI
Cronaca

Legnano, chiude l'ex fabbrica rifugio dei disperati

In via Puecher. Decisione dopo due incendi avvenuti in un mese

Lo stabile di via Puecher

Legnano (Milano), 8 marzo 2016 - L'ennesimo capannone abbandonato a se stesso una volta svuotato dalla presenza di un’attività economica. Poi l’ennesima "occupazione" da parte di persone senza fissa dimora: da pochi giorni è arrivata anche l’ennesima ordinanza, studiata per porre fine a un fenomeno che rischiava di degenerare. Questa volta tocca al capannone all’angolo tra via Puecher e via per Canegrate, che in questi ultimi mesi è stato più volte al centro di episodi a rischio, come i due recenti principi di incendio che hanno imposto l’intervento dei vigili del fuoco nel mese di febbraio, il 12 e il 23.

L'area artigianale in questione è ormai abbandonata da diversi anni e non risulta che siano mai stati effettuati interventi di manutenzione agli immobili. Alla polizia locale, prima e dopo gli ultimi due interventi dei vigili del fuoco di febbraio, sono arrivate diverse segnalazioni da parte dei residenti che, oltre a sottolineare la situazione di degrado dell’area, ponevano l’accento sul continuo via vai di persone, testimoniato dai giacigli di fortuna ricavati nell’area, dal cibo ancora confezionato rinvenuto e dalla grande quantità di rifiuti organici. I sopralluoghi compiuti dagli uomini della polizia locale, l’ultimo lo scorso due marzo, hanno testimoniato la corrispondenza tra quanto denunciato e la realtà, tanto che in tutta l’area sono stati trovati cumuli di rifiuti, anche di natura organica in fase di decomposizione, che creano un potenziale pericolo per l’igiene e la salute pubblica. Anche i due già citati incendi sono stato l’effetto diretto dei fuochi accesi dai "residenti" per scaldarsi. Messi insieme tutti gli elementi, l’arma da utilizzare è diventata, come accade spesso in questi casi, l’ordinanza urgente del sindaco.

A dover agire per rimediare alla situazione sarà la proprietà dei capannoni, identificata nella "Aimeri immobiliare" di Segrate, che avrà tempo quindici giorni (l’ordinanza è del 3 marzo) per eseguire alcune azioni fondamentali: "lo sgombero dei rifiuti e delle masserizie accumulate all’interno della proprietà» e «la messa in sicurezza, con idonea chiusura dei varchi di accesso, facendo in modo che sia impedito l’abusivo accesso e l’utilizzo dell’area da parte di persone estranee". Questo per quanto riguarda la situazione presente, mentre per il futuro la proprietà dovrà "porre in essere tutte le azioni volte ad eliminare le irregolarità esistenti potenzialmente idonee a creare per il futuro la situazione che ha determinato l’emissione del presente provvedimento".