Legnano, l'ex boss della 'ndrangheta Vincenzo Rispoli esce dal carcere

Fu arrestato nel 2009 perchè a capo della Locale Legnano-Lonate Pozzolo. Ora ha scontato la sua condanna è torna quindi in libertà

Polizia penitenziaria in carcere (foto di repertorio Ansa)

Polizia penitenziaria in carcere (foto di repertorio Ansa)

Legnano, 7 febbraio 2017  - Era un boss indiscusso della 'ndrangheta. Fermo e deciso. Potente. Ora è un uomo come tanti altri, pronto a iniziare una nuova vita. Dopo sette anni continuati di carcere, Vincenzo Rispoli, classe 1962, originario di Cirò Marina, torna in libertà. Per lui a giorni si spalancheranno le porte del carcere. E questa volta si apriranno per farlo uscire. Ha scontato la sua pena e nel periodo di detenzione ha portato avanti un percorso virtuoso fatto di studio e lavoro. Esce di prigione, quindi, riabilitato dopo aver compiuto "un cammino rieducativo e di recupero”.

Un altro uomo, quindi, rispetto a quando era invece a capo dei “Bad Boys”, affiliati della cosca dell'Alto Milanese e Basso Varesotto. Insieme a lui finirono in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso tutti i suoi “cattivi ragazzi”: al clan furono sequestrati beni per 40 milioni di euro. Fu il procuratore aggiunto Ilda Boccassini a coordinare le indagini che portarono nel 2009 a smantellare la cupola (ma anche la manovalanza) della criminalità organizzata che in zona tirava le fila attraverso il racket, l'usura, le intimidazioni, lo spaccio e il riciclaggio. Non è escluso che ora Rispoli tornerà a fare il commerciante di frutta e verdura (era il proprietario di un centro vendita sul viale Sabotino a Legnano) e di sicuro tornerà ad abitare nella Città del Carroccio. Ad attenderlo i suoi figli e sua moglie Michela, originaria di Caltanisetta: "Ora vogliamo solo iniziare una nuova vita e lasciare alle spalle tutto il resto"