CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

La nonna terribile di San Vittore, sos del direttore del carcere: “Non può più stare in cella”

Il vertice dell’istituto penitenziario di Milano scrive al comune di Cerro per la stalker di 66 anni. L’ex bidella è stata più volte arrestata per essere ossessiva verso figlia e nipote

Il carcere di San Vittore a Milano (foto di repertorio)

Il carcere di San Vittore a Milano (foto di repertorio)

Cerro Maggiore – “Non è più idonea al carcere". Il direttore del penitenziario di San Vittore a Milano, Giacinto Siciliano, scrive al comune di Cerro per la vicenda della nonna stalker di 66 anni, una ex bidella, residente in paese, più volte arrestata per essere diventata ossessiva nei confronti di figlia e nipote. 

L’istituto penitenziario chiede adesso al comune di farsi carico della donna che si ritrova oggi in condizioni incompatibili con il regime detentivo. Chiede quindi espressamente al comune di Cerro di individuare una struttura di ricovero e di riabilitazione o comunque di farsene carico. La donna non ha soldi, non può provvedere autonomamente a se stessa e la famiglia di origine, dopo quanto accaduto, non ne vuole sapere. Il regime carcerario l’ha assolutamente debilitata: trasportata più volte in ospedale per accertamenti dopo diverse cadute e contusioni.

Oggi psicologicamente è apatica, non parla più ed ha smesso di muoversi. Ha assolutamente bisogno di assistenza. Lo scorso 27 luglio è stata riaccompagnata in ospedale per la frattura del bacino che riguarda ileo, pube e ischio. "Prima di entrare in carcere la donna era già stata sentita dai servizi sociali per un progetto di sostegno subito rifiutato – spiega l’assessore Alessandro Provini - La signora diceva di non essere autosufficiente. La famiglia non vuole prendersene carico e la signora ha tentato in vari modi di tornare a vedere figlia e nipoti. Si trova in carcere per stalking. Le ultime visite l’hanno ritenuta in grado di intendere e volere quindi abile a entrare in carcere. Oggi è diverso: in carcere sono emerse altre criticità e problematiche e adesso è inidonea a permanere nell’istituto penitenziario. Le soluzioni proposte cozzano con i desiderata della famiglia e della signora stessa. Confidiamo di trovare una soluzione".

La donna lo scorso anno perseguitava ormai da tempo la figlia e i nipotini piccoli, due gemelli di tre anni appena che la madre aveva il sospetto fossero maltrattati. Poi l’intervento dei carabinieri.