Rescaldina, esplode e crolla palazzina: nove feriti e un mistero/ FOTO e VIDEO

Un boato e la casa crolla. Gravi due fratellini, la mamma e il papà. La famiglia era sotto sfratto e in difficoltà

Difficile compiere rilievi fra i resti della casa

Difficile compiere rilievi fra i resti della casa

Rescaldina (Milano) 1 aprile 2018 - La casa che trema, il cielo che squarcia il soffitto in una frazione di secondo e la polvere nel naso, senza nemmeno avere il tempo di reagire. È quanto hanno vissuto gli inquilini del piano terra e del primo piano di una palazzina di via Brianza a Rescaldina, nell’Alto Milanese, quando ieri mattina il loro appartamento si è praticamente disintegrato a causa di un’esplosione causata da una fuga di gas. Nove i feriti, di cui uno appeso a un filo dopo essere stato trasportato in elicottero all’ospedale milanese di Niguarda, in condizioni disperate con ustioni su larga parte del corpo. Quattro i bambini rimasti feriti nel crollo – di cui i due più gravi vengono portati a Milano e a Torino – fortunatamente nessuno in pericolo di vita, oltre una ventina i “miracolati” che dal palazzo squarciato intorno alle 7,45 sono usciti sulle loro gambe, portandosi dietro una vestaglia, il cellulare, l’animale domestico e una coperta di terrore.

A causare la deflagrazione – secondo i primi rilievi dei vigili del fuoco e dei carabinieri di Legnano coordinati dalla Procura di Busto Arsizio – il livello di saturazione di gas raggiunto all’interno dell’appartamento al piano terra della palazzina, dove viveva un nucleo familiare composto da un sergente maggiore di 45 anni, Saverio Sidella dell’esercito di stanza nella base di Solbiate Olona, in provincia di Varese, dalla moglie di 51 anni, Cristina Segreto, e dai due figli di 6 e 10 anni. Una casa decorosa, classiche villette bifamigliari tipiche dell’hinterland milanese. Non troppo lontane dal centro e dalla stazione per raggiungere la metropoli lombarda. Una situazione solo in apparenza però idilliaca. La famiglia, com’è emerso nelle ore successive al disastro, si trovava in difficoltà economiche. Di cui pochi erano a conoscenza, tanto meno sul luogo di lavoro del capofamiglia. A quanto si è appreso, infatti, sarebbe stata sfrattata entro pochi giorni: il provvedimento era già esecutivo.

Gli inquirenti, rimasti fino a sera sul posto, dovranno ora capire cosa sia accaduto, cosa abbia innescato la fuga di gas che ha invaso l’abitazione e, soprattutto, accertare eventuali responsabilità. Di certo, quel che è emerso è che l’esplosione non va in alcun modo attribuita alla caldaia, posizionata all’esterno come prevede la nuova normativa (la palazzina è stata edificata dieci anni fa): è rimasta infatti intatta nonostante la deflragrazione. A crollare interamente, invece, una scala della palazzina interessata, il tetto e parte della seconda scala. Oltre ai danni ingenti provocati alla villetta vicina e alle abitazioni dell’isolato. La Procura di Busto ha aperto un fascicolo «per crollo colposo di edificio». Al momento contro ignoti, come ha confermato il procuratore capo Gianluigi Fontana. Nessuna pista viene esclusa. Dal malfunzionamento dell’impianto della rete del gas al gesto volontario. Per poter far luce sull’accaduto l’intera area è stata posta sotto sequestro. Gli inquirenti dovranno adesso procedere con la messa in sicurezza della palazzina.