Ex provincia di Legnano, riqualificazione nel caos: progetti bocciati, si riparte da zero

Gli studi presentati non hanno i requisiti e il recupero in chiave residenziale dell’area intorno alla vecchia sede della Provincia rallenta

Palazzo Malinverni è chiamato a risolvere il caso sulla riqualificazione di via dei Mille

Palazzo Malinverni è chiamato a risolvere il caso sulla riqualificazione di via dei Mille

Nessuno studio di progettazione interessato al progetto e ai circa 200mila euro dell’incarico. O meglio: dei due studi arrivati in fondo alla procedura, nessuno ha i requisiti per iniziare il lavoro e dunque l’unico possibilità sarà ripartire da zero, oppure trovare una forma diversa per evitare di attendere altri cinque mesi. In un momento in cui i bandi per le progettazioni negli enti pubblici si stanno facendo incalzanti all’indomani della pioggia di finanziamenti via Pnrr, a Legnano è caos per l’incarico relativo alla riqualificazione della ex sede della provincia di Milano, in via dei Mille.

L’intervento è parte del "Programma innovativo per la qualità dell’abitare", progetto presentato dalla Città metropolitana di Milano, che nella città di Legnano riguarderà oltre a via dei Mille anche la casa del Balilla e un edificio di via Galvani. L’ex sede della Provincia, nello specifico, sarà sede di un intervento di recupero che la trasformerà in un luogo dedicato all’housing. Negli oltre mille metri quadrati verranno ricavati 16 alloggi di edilizia residenziale pubblica, suddivisi tra 4 trilocali per le famiglie più numerose, 8 bilocali e, infine, 4 camere di social housing, che fanno riferimento a 2 cucine comuni. Sono, inoltre, previsti ulteriori spazi di co-housing, quali soggiorni e lavanderie comuni, utilizzabili dagli ospiti di tutto il complesso. Costo dell’intervento, oltre 2,2 milioni di euro con fondi Pnrr, per un incarico di progettazione che supera dunque i 200mila euro.

Iniziato l’iter a maggio, avuta risposta da 16 operatori, il Comune aveva proceduto come da manuale al sorteggio dei dieci operatori da inviare alla gara per poi scegliere di procedere all’aggiudicazione dell’appalto secondo la modalità di procedura negoziata. Scaduto il primo termine per ricevere le offerte e fatta la prima proroga, in Comune sono arrivati due soli plichi, ma per entrambi gli operatori i requisiti amministrativi non sono risultati congrui.