Il progetto Mameli coinvolgerà 6.200 "cavie", legnanesi completamente tutelati per quanto riguarda la privacy, e si svilupperà in due fasi. La prima sarà dedicata ai volontari di Avis Legnano con l’obiettivo di coinvolgerne 200. Chi accetterà sarà invitato due settimane prima della donazione nella sede Avis dove riceverà un braccialetto (FitBit) per registrare il battito cardiaco, la qualità del sonno e il livello di attività fisica. Il donatore dovrà attivare un’app che raccoglierà informazioni sul consumo di acqua o alcool, il fumo e l’umore attraverso domande rapide durante il giorno. Il Gps sul cellulare registrerà la posizione del donatore per monitorare l’esposizione all’inquinamento e identificare la permanenza in aree verdi piuttosto che in zone molto trafficate. Dopo due settimane un collaboratore del progetto raccoglierà i dati dal braccialetto. Nella seconda fase, al via da maggio 2024, il progetto vedrà il coinvolgimento di altre 6.000 persone, ossia il 10% dei residenti a Legnano che, insieme ai soggetti precedentemente reclutati, costituiranno la "Coorte Mameli".
CronacaProgetto Mameli a Legnano: 6.200 "cavie" coinvolte