Parabiago, assalto dei ladri al Santuario della Madonna di Dio il Sa

Trafugate anche le grondaie in rame del Santurario al confine tra Parabiago e Nerviano, monumento nazionale dal 1914

Il santuario della Madonna di Dio il Sa

Il santuario della Madonna di Dio il Sa

Parabiago (Milano), 18 giugno 2019 - Non c'è pace per il Santuario della Madonna di Dio il Sa, più volte bersaglio di ladri e vandali. Dall’abitazione attigua alla chiesa, al piano terra e al primo piano, sono stati strappati oltre venti metri delle grondaie in rame. Il furto ripropone la questione della tutela del Santuario di scuola bramantesca, monumento nazionale dal 1914, più volte sollevata da Legambiente. «La chiesa - dice Germano Marinello, del Circolo ‘Il Gallo’ di Legambiente Parabiago - appartiene alla parrocchia di Parabiago, ma è gestita da quella di Nerviano. Il cortile, l’abitazione e il cimitero sono di proprietà del Comune di Parabiago. L’abitazione è in comodato alla parrocchia di Nerviano, che per alcuni anni l’ha messa a disposizione di famiglie temporaneamente senza casa. Da qualche tempo la casa non è più abitata. La nostra richiesta è che ci sia comunque una presenza all’interno dell’abitazione. Da tempo chiediamo alle amministrazioni comunali interventi per la difesa e la valorizzazione del Santuario. Chiediamo una gestione che garantisca la vigilanza e che venga realizzato finalmente il progetto di un parco intercomunale a disposizione dei cittadini, con Dio il Sa come punto di riferimento».

Il fenomeno sarà anche in calo (un decremento del 13,4% a livello nazionale nei primi dieci mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), ma quello dei furti di rame rimane una piaga aperta. Rete ferroviaria, tombe e cappelle nei cimiteri, cavi elettrici Enel e quelli delle autostrade, linee Telecom, grondaie, pluviali, canaline. Tonnellate di merce preziosa per vari motivi, perché il rame è un eccezionale conduttore elettrico e termico, è resistente, non magnetico, facilmente lavorabile. Dietro un’articolata filiera criminale. Manovalanza che quando non è autoctona è formata da elementi che per la maggior parte provengono dell’est Europa. Agiscono di notte, lontano dai centri abitati. Il passaggio successivo è la rivendita a grossisti e rottamai che lo pagano 4 o 5 euro al chilo. Il metallo viene inviato in fonderia oppure lavorato sul posto.