REDAZIONE LEGNANO

Un'operazione senza tagli o incisioni: e il cuore torna come nuovo

Ad una paziente è stata cambiata la valvola aortica attraverso l'arteria femorale di Ivan Albarelli

Un'equipe di medici

di Ivan Albarelli

Legnano (Milano), 10 luglio 2014  Un intervento di portata quasi eccezionale, se non altro per l’età della paziente: 92 anni. L’unità di cardiochirurgia vascolare diretta da Germano Di Credico ha rimesso a posto, se così si può dire, il cuore di un’anziana con un intervento chirurgico avvenuto per via percutanea, e cioè con l’inserimento di una valvola aortica attraverso l’arteria femorale. Una procedura sofisticata già diventata routine al Civile di Legnano. Permette infatti, laddove le condizioni d’insieme lo permettano, di evitare la via “classica” che prevede l’apertura dello sterno e incisioni più significative. Basta un foro di pochi millimetri per penetrare nell’arteria.  «L’inserimento della valvola per via percutanea è stato possibile grazie alla presenza qui a Legnano di un “heart team” (un’équipe dedicata al cuore potremmo tradurre, ndr) che unisce cardiologi e cardiochirurghi — premette Di Credico — e grazie al fatto che siamo praticamente l’unico ospedale nel territorio che va da Varese a Milano ad avere quella che noi chiamiamo la “stanza ibrida”, ovvero una sala operatoria dov’è possibile effettuare interventi chirurgici a cuore aperto in multiéquipe e quindi, com’è avvenuto in questo caso, con i medici dell’Emodinamica piuttosto che con i colleghi cardiologi». È ciò che è esattamente avvenuto qui. Il caso della donna, ex insegnante, è stato esaminato con attenzione dall’“heart team” — «Perché non tutti i pazienti possono sottoporsi a operazioni di questo tipo», chiarisce Di Credico — soprattutto per valutarne pro e contro alla luce del quadro clinico generale della novantenne. La signora arriva in ospedale in preda a dei dolori e a un senso d’affanno. «Era stata vittima anche di svenimenti — aggiunge il primario —. Un tipico sintomo generato dalla stenosi aortica, ovvero un’insufficienza del ventricolo che determina scompenso cardiaco». Alla signora, una volta giunta in ospedale, è diagnosticato anche un problema significativo alle coronarie, che risultano calcificate. «La decisione di sottoporla a intervento è stata presa di comune accordo con lei, che ci ha dato il suo assenso, e con i parenti». La sostituzione della valvola, alla quale prende parte anche il responsabile del reparto di Emodinamica Arnaldo Poli, dura quattro ore. A cui seguono un paio di giorni di terapia intensiva. «Se tutto va bene fra una settimana sarà dimessa».  Se consideriamo il costo di una valvola aortica artificiale sostitutiva, che si aggira attorno ai 20mila euro, «dobbiamo ringraziare l’Azienda ospedaliera che non ha mai lesinato mezzi e fondi per sostenere questo approccio mini invasivo in ambito cardiochirurgico, e che rappresenta il futuro», sottolinea Poli. Un futuro che al Civile è già ormai ordinaria amministrazione. In Cardiochirurgia si sono sostituite con la tecnica percutanea 200 valvole dal 2008 e si effettuano ogni anno 750 angioplastiche coronariche e 300 bypass.

ivan.albarelli@ilgiorno.net