Omicidio di Parabiago, la città si interroga: "Chi crescerà i due piccoli?"

Una famiglia distrutta e due bambini orfani di madre: il gesto efferato di Sadique Zahir si ripercuote in primis sui due figli di 17 e 5 mesi

Simona Forelli

Simona Forelli

Parabiago (Milano), 20 dicembre 2017 - Una famiglia istrutta e due bambini orfani di madre. Il gesto sconsiderato di Sadique Zahir ha creato e creerà disagio in primis ai due figli di 17 e 5 mesi, rimasti senza la madre, uccisa a coltellate, e sicuramente senza il papà, chiuso in carcere nel mutismo assoluto. La madre di Simona Forelli, la vittima della follia del pachistano, è ricoverata sotto shock in ospedale a Legnano insieme ai due nipoti.

Daniela Sabini avrebbe già avanzato proposta di affidamento dei due nipoti, che adesso sono stati presi in carico dal tribunale dei minori. Una richiesta difficile, considerato la status della donna, con un marito che da diversi anni è stato ricoverato in un centro specializzato per via di un incidente grave. "Daniela ha cresciuto Simona con tanti sacrifici, da quando il papà ha avuto un incidente. Era caduto da una scala ed era entrato in coma e da allora non si è più ripreso – spiega una amica di famiglia –. Io sono cresciuta vicino a loro e posso dire che Daniela è sempre stata una persona dolcissima. È lei che si deve occupare adesso dei bambini. Non posso credere che li diano in adozione senza lasciarli alla nonna".

I servizi sociali sono presenti in ospedale, valutando minuto dopo minuto le condizioni psicologiche della donna e soprattutto dei bambini che continuano a piangere ormai dalla sera dell’omicidio. "Ci prenderemo cura dei bambini cara Simona", hanno scritto diverse amiche sui social network, a testimonianza che la sorte dei bambini è quella che adesso sta maggiormente a cuore alle persone che conoscevano la famiglia. Sul movente intanto si fanno largo diverse ipotesi, anche se la più accreditata rimane quella del litigio della coppia legato al fatto che Simona avrebbe voluto rimanere a Parabiago senza tornare in Inghilterra.

La donna avrebbe chiesto ed ottenuto la residenza proprio nell’appartamento della madre in via Santini, dove ha sempre vissuto. Per il pakistano un gesto di rottura permanente difficile da accettare. Da qui la rabbia sfociata nelle coltellate mortali inferte con un coltellaccio da cucina. Coltellate iniziate a quanto sembra già in sala, davanti al divano di casa. Coltellate che secondo indiscrezioni sarebbero state decine, oltre ai tre fendenti mortali inferti alla donna nel torace all’interno del bagno di casa.