Omicidio Carol Maltesi, Davide Fontana smembrò il corpo in 18 pezzi

Il cadavere di Charlotte Angie, questo il nome d’arte su Onlyfans, fu sezionato dal reo confesso e poi gettato da un dirupo dentro una quindicina di sacchi in Valcamonica

Carol Maltesi e Davide Fontana

Carol Maltesi e Davide Fontana

Rescaldina (Milano), 30 novembre 2022 - La prima udienza in tribunale a Busto Arsizio fa emergere particolari agghiaccianti sulla morte di Carol Maltesi, avvenuta lo scorso gennaio nella sua abitazione di Rescaldina, in via Barbara Melzi. I carabinieri hanno indagato a lungo per scoprire se ci fosse stata o meno una terza persona ad aiutare Davide Fontana, unico imputato alla sbarra e reo confesso dell’omicidio della 26enne.

I pezzi di cadavere

Il tutto dopo il rinvenimento dei pezzi di cadavere che erano stato gettati da un dirupo dentro una quindicina di sacchi nella zona di Paline di Borno, al confine tra Bergamo e Brescia. Il corpo di Charlotte Angie, così si faceva chiamare come nome d’arte su Onlyfans la ragazza, è stato smembrato in 18 pezzi con una "perizia chirurgica", che ha insospettito non poco gli inquirenti, convinti che sul cadavere ci fosse stato un intervento di un macellaio o di un medico specializzato. Nulla di tutto questo: a fare tutto, persino a scarnificarne il viso per renderlo irriconoscibile, ci aveva pensato sempre il Fontana.

Il primo incontro virtuale

Chi ha condotto le indagini si è poi soffermato a lungo sul rapporto che si era instaurato fra i due fin dal primo incontro "virtuale" avvenuto su Instagram. L’impiegato di banca con la passione delle foto e dei video, si era presentato a lei come cliente. Quindi l’aveva convinta a farsi fare delle foto e dei video, trasformandosi in amico, confidente e a volte anche in amante mentre la ragazza continua la vita. In aula è arrivato un faldone di ben 3.500 pagine che ripercorre la vita della giovane e quella strana relazione col Fontana, convinto dalla stessa Carol ad affittare un appartamento a Rescaldina nella stessa corte dove abitava la ragazza.

Le chat e il primo litigio

Dalle chat emerge anche il primo litigio fra i due, datato dicembre 2021, poco prima del delitto. La donna aveva conosciuto un attore hard a Praga e aveva instaurato con lui una relazione sentimentale fin dall’estate dello scorso annoDa lì le gelosie di Fontana che iniziava a temere la possibilità del trasferimento di Carol verso Verona, dove abita l’ex compagno insieme al figlio. Nel Veronese la donna sarebbe stata più vicina al figlio, avendo una corsia preferenziale verso Praga.

I profili fake

Ma un altro particolare inquieta ancora di più: sarebbe stato lo stesso Fontana tramite alcuni profili creati ad arte, a chiedere alla donna filmati video dal contenuto sessuale violento come spiegato in aula dal maresciallo maggiore Matteo Lorandini, in servizio al Nucleo operativo della compagnia carabinieri di Breno (Brescia). Tutti video bondage commissionati dallo stesso Fontana con un profilo fake su Onlyfans, compreso l’ultimo, quello girato proprio l’11 gennaio in cui la donna fu assassinata a martellate per poi essere sgozzata.