
Matteo Cunsolo insieme a Piergiorgio Giorilli
Parabiago (Milano), 4 febbraio 2017 - Il pane è davvero l'unico cibo universale che esista: c'è la baguette francese, la pyta greca, l'arabo da kebab, il matzah azzimo della tradizione ebraica, il tandoori naan indiano, il pane di segala nordico e ovviamente c'è anche la nostra michetta. Ognuno con il proprio stile inconfondibile e tutti pronti a sfidarsi anche quest'anno al prestigioso "Mondial du pain", la più alta competizione a livello globale dedicata all'antica arte della panificazione.
Si terrà a ottobre (ma la preparazione per i partecipanti partirà già nei prossini giorni) a Nantes, in Francia. A rappresentare l'Italia, come concorrente, sarà il parabiaghese Matteo Cunsolo, 36anni, più della metà passati dentro un forno, sempre con le mani in pasta. Aveva iniziato giovanissimo come apprendista ed è diventando ora un vero e proprio maestro di panificazioni arigianali e lievitati tra i più bravi del belpaese. "Sarà molto dura perché gli avversari sono agguerriti ma farò di tutto per dare lustro all'Italia - ha commentato Matteo, titolare dal 2003 del panificio in via Sant'Antonio, punto di riferimento nella zona per qualità e rigore dei suoi prodotti -. La mia assistente sarà una ragazza 22enne e il nostro coach sarà il grandissimo Piergiorgio Giorilli. Ogni paese sarà rappresentato da una squadra (saranno in tutto 16, ndr) e ognuna avrà nove ore per fare il pane nelle tre seguenti categorie e seguendo rigidi vincoli di peso e misura".
Una nuova sfida, quindi, per Matteo Cunsolo, milanese di nascita e parabiaghese di adozione, che in occasione di Expo ricevette l'incarico all'Amministrazione comunale di Parabiago di preparare un pane speciale a “chilometri zero” derivante da un grano coltivato sul territorio. Fu un successo straordinario. "Partecipai al Mondial du pain già nel 2013 a Saint Etienne, quella volta nel ruolo di coach - aggiunge Matteo -. Fu un’esperienza fantastica e anche in quell'occasione capìi che per fare bene questo mestiere è importante non perdere mai le tradizioni locali, tramandate da generazioni, ma nello stesso tempo è fondamentale aprirsi sempre più al mondo e alle nuove tecnologie".