Parte la Milano-Torino, la chiusura delle scuole a Magenta fa discutere

Magenta sarà off limits dalle prime ore del mattina fino almeno alle 13.30 e non si placano le polemiche per l'ordinanza emessa dal sindaco Chiara Calati

Il sindaco Chiara Calati

Il sindaco Chiara Calati

Magenta (Milano), 4 ottobre 2018 - «L’ordinanza di chiusura delle scuole in occasione della partenza della Milano-Torino di ciclismo, prevista per mercoledì 10 ottobre, rappresenta un atto profondamente voluto, dovuto e concordato con le forze dell’ordine per garantire la sicurezza di tutti, studenti e genitori». Questa è la risposta del sindaco Chiara Calati alle polemiche sorte a seguito del provvedimento di chiusura sottoscritto mercoledì dalla Giunta. Una scelta che ha creato qualche «mal di pancia» tra i genitori che dovranno capire dove sistemare i figli in quella giornata, ma soprattutto tra le minoranze che hanno subito prontamente cavalcato la questione.

Ma in effetti mercoledì prossimo Magenta sarà off limits dalle prime ore del mattino fino almeno alle 13.30. «Le strade principali della città, che coinvolgono direttamente almeno sette istituti scolastici di vario ordine e grado, rimangono chiuse dal mattino - ha sottolineato il sindaco Calati -. Abbiamo per questo deciso di evitare disagi particolari a insegnanti, genitori e ragazzi. Il senso dell’ordinanza è stato accolto positivamente dai rappresentanti degli istituti scolastici cittadini e assolutamente indicato dalle forze dell’ordine. Sulla sicurezza non si scherza. E inoltre una eventuale necessità per gli studenti che si dovesse verificare durante l’orario scolastico renderebbe molto difficile per i genitori raggiungere i plessi scolastici in tempi rapidi».

Spiegazioni che però non convincono le minoranze: «Dopo aver rimandato a casa i bimbi da scuola, adesso le chiudono direttamente, anche quelle non coinvolte dalla gara ciclistica. Infiniti disagi per genitori e famiglie» ha tuonato Paolo Razzano del Partito democratico. A cui ha fatto seguito il capogruppo in Consiglio comunale Enzo Salvaggio: «Come trasformare un’occasione per la città in un disagio per le famiglie. Non sono pochi i genitori che ci hanno scritto e come loro rimaniamo perplessi e rammaricati della scelta fatta dalla Giunta».