
Il santuario dedicato a Santa Gianna Beretta Molla
Mesero (Milano), 7 maggio 2016 - C'è chi ha già voluto ricamarci attorno con ironia («Adesso costruiranno una metropolitana?») ma la verità è che il decreto di riconoscimento – arrivato dal presidente Sergio Mattarella – che ha trasformato Mesero da paese in città è un motivo di grande prestigio e onore per qualsiasi meserese. Sorprendenti anche i tempi burocratici con cui è stata smaltita la pratica: la richiesta, protocollata in Consiglio comunale il 22 giugno del 2015, ci ha messo meno di un anno ad arrivare, approvata, sulla scrivania del prefetto di Milano. Inevitabile la gioia del sindaco Filippo Fusè, ma soprattutto dell’assessore Federico Scarioni che, per primo, aveva intuito le potenzialità di questa operazione. Non per niente, in giunta ha la delega alla cultura e al commercio. «Mesero è un Comune, ora possiamo dire una Città, di importanza strategica – ha commentato Scarioni –. Oltre a essere un nodo viabilistico è la città con il più alto numero di pellegrini spirituali. Il motivo è ben noto: qui c’è uno dei fulcri del culto a Santa Gianna Beretta Molla».
La richiesta dello status di città, però, non si riferisce solo alla Santa: Mesero è un centro religioso già dall’epoca romana e dall’insediamento, durato quasi 400 anni, dei certosini. Mesero ha dato i natali anche padre Girolamo Caluschi, fondatore dei conventi cappuccini di Avignone e Lione. Non solo religione: Mesero ha visto nascere anche Carlo Noè, soldato della prima Guerra mondiale talmente eroico che furono i nemici stessi a battersi per il riconoscimento di una medaglia d’oro in suo onore. Mesero è già città, a dispetto della popolazione esigua il decreto è stato depositato, ma l’annuncio ufficiale verrà dato ai meseresi durante una serata dedicata il 16 maggio prossimo alle 21 in municipio.