
di Silvia Vignati
LEGNANO
Si legge con fiducia e discreto ottimismo l’indagine congiunturale sull’industria dell’Alto Milanese del secondo trimestre 2023. L’attività manifatturiera si è caratterizzata ancora una volta per la sua crescita, con una differenza però per settori. La produzione industriale è infatti risultata in deciso sviluppo per il comparto moda, mentre è stata più contenuta per il meccanico e il chimico-plastico. In lieve miglioramento anche il fatturato, che è aumentato per un’impresa su tre, nonostante i prezzi di vendita e il livello delle scorte di prodotti finiti siano rimasti quasi immutati. Le previsioni a breve termine sono moderatamente positive. Con riferimento ai prossimi sei mesi, circa il 33% delle aziende si attende di accrescere le vendite, dato che resta invariato rispetto alla rilevazione precedente, il 40% un mantenimento e il 28% una contrazione. In leggero calo la consistenza del portafoglio ordini, in particolare quelli esteri. La propensione a investire nel prossimo semestre riguarda il 47% delle imprese intervistate, nonostante le condizioni più restrittive di accesso al credito per il rincaro del costo del denaro. L’inflazione stenta a scendere e i tassi che si alzano frenano consumi e investimenti, mentre la fiacchezza nei mercati di sbocco ferma l’export italiano. Ancora in salita i livelli occupazionali. Vediamo ora la situazione per aree. Il settore meccanico è stato contraddistinto dall’incremento del fatturato per il 30% del campione, e dal grado di utilizzo degli impianti giudicato soddisfacente. Le aspettative a sei mesi sono buone solo per il 21% delle aziende, al di sotto della media del campione, e in diminuzione rispetto a quanto emerso nei primi tre mesi dell’anno. Si attesta al 42% (era il 63% nella precedente indagine) la quota di aziende meccaniche che intende acquistare macchinari e impianti. I settori tessile-abbigliamento e calzaturiero sono i più incoraggianti. La produzione industriale è in marcato progresso e gli ordinativi moderatamente positivi, con il fatturato in aumento anche per motivi stagionali. Nel settore c’è ottimismo: il 44% delle imprese del campione prevede nel secondo semestre dell’anno un innalzamento del fatturato.