L’ex sindaco di Lonate Danilo Rivolta, insieme
ad altre quattro persone, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato nell’ambito dell’udienza preliminare relativa all’indagine della Direzione distrettuale
antimafia di Milano sul presunto voto di scambio alle amministrative del 2014. Oltre a Rivolta,
la richiesta di rito alternativo che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna è stata avanzata al gup Tiziana Gueli anche da Peppino Falvo, ricordato come il “re dei Caf”
e coordinatore regionale dei Cristiano democratici, da Francesca De Novara, nominata assessore
alla Cultura nella Giunta Rivolta (la donna è anche nipote di Alfonso Murano assassinato in un agguato di mafia nel 2006, mentre era al vertice
del gruppo lonatese della locale di Legnano-Lonate Pozzolo), dal padre Salvatore De Novara, detto “Franco“ (imprenditore edile)
e Cataldo Casoppero, condannato lo scorso 25 settembre dal Tribunale di Busto Arsizio a 14 anni di reclusione perché affiliato alla ‘ndrangheta.