Un medico donna dell’ospedale di Legnano condannata in primo grado per l’omicidio colposo di una paziente ricoverata e caduta dal letto. Dopo anni di attesa qualche giorno fa è arrivata la sentenza: sei mesi (con pena sospesa), mentre si attende l’esito del processo che riguarda due infermiere del medesimo reparto rinviate a giudizio e che nel prossimo dicembre dovranno rispondere davanti ai giudici del tribunale di Busto Arsizio. Sono fatti gravi quelli accaduti all’interno dell’ospedale di Legnano, con i figli della donna, morta dopo settimane di agonia a seguito della caduta dal letto nell’estate del 2016, che hanno avviato una vera e propria battaglia contro medici ed infermieri per la negligenza con cui la propria madre era stata monitorata durante il ricovero.
Secondo gli avvocati dei figli, la donna non sarebbe stata sorvegliata a dovere e non avrebbero segnalato il comportamento della paziente, spesso in piedi, al medico di guardia. La paziente, una 75enne di Legnano, che aveva un leggero ritardo cognitivo, è così peggiorata fino alla morte avvenuta qualche settimana più tardi. Sul banco degli imputati anche le sponde stesse del letto che non avrebbero impedito la caduta. Un problema questo che la stessa famiglia della donna vuole sollevare nel processo che riguarda le infermiere.
Un caso che viene affrontato in tribunale dopo anni al limite della prescrizione e dopo che il pm, in un primo momento, aveva archiviato il fatto. L’avvocato, Paola Cervini, aveva contestato il "mancato sistema di contenzione e controllo" del paziente fragile e una "inadeguata" somministrazione della terapia. A dare la scossa alla vicenda anche la perizia del tribunale, secondo la quale la donna sarebbe deceduta proprio a seguito dei traumi subiti dalla caduta. Adesso prosegue l’iter processuale.