
Dopo Oltresempione e via XXIX Maggio, un’altra zona scrive al Comune. La richiesta: interrompere i lavori per realizzare la ciclabile "pregiudizievole".
Le prime proteste risalgono a marzo, quando residenti e commercianti di via Novara entrarono “a contatto“ con il progetto del tratto di Bicipolitana che si svilupperà lungo questo asse: in questi giorni, a inizio lavori, la situazione è addirittura peggiorata e così il malcontento ha assunto la forma di una lettera protocollata in Comune, indirizzata al sindaco Lorenzo Radice e all’assessore alle opere pubbliche Marco Bianchi, con la quale si chiede "di interrompere i lavori per l’esecuzione dell’ennesima pista ciclabile che non solo è inopportuna ma anche e soprattutto oltremodo pregiudizievole" per un gran numero di motivi elencati nella missiva.
Così prosegue l’accidentato percorso di un progetto, appunto la Bicipolitana, che si immaginava potesse filare su un asfalto liscio e levigato e che invece sta incontrando numerose buche strada facendo: dopo le proteste dell’Oltresempione, dopo via XXIX Maggio, tocca ora a residenti e commercianti di via Novara. "Apprendiamo con sorpresa che le doglianze sollevate circa l’opportunità di eliminare tutti i parcheggi nel tratto di via Novara in direzione centro al fine di sostituirli con la pista ciclabile – recita la lettera – sono state completamente ignorate. E anzi, viste le riserve sollevate, avete pure peggiorato la situazione. Nonostante le numerose richieste dei residenti e dei titolari degli esercizi commerciali, avete proseguito nel progetto della pista ciclabile su un tratto di strada che: è l’unica arteria che collega i paesi a ovest del Comune di Legnano con passaggio di molti automezzi anche pesanti; accoglieva gli unici (e già pochi) parcheggi del tratto stradale in questione e di cui usufruivano i residenti, i clienti e i lavoratori delle attività imprenditoriali lì aperte". Secondo il conteggio degli scriventi, sette attività commerciali e tutti i residenti (venti numeri civici nonché un centinaio di unità abitative) e i lavoratori della zona resteranno senza parcheggio sulla strada. Il risultato è che si "creano disagi logistici a tutti", viene "pregiudicata la capacità concorrenziale di tutte le attività commerciali e non, aperte nel tratto in questione" e si crea "una condizione di pericolo per la sicurezza di tutti".