
di Paolo Girotti
I contributi alle associazioni sono da considerare come straordinari e non ordinari e "il risultato del confronto dei contributi per il 2020 con quelli degli anni precedenti suscita troppe perplessità, che non possono essere sciolte con riferimento alle necessità del covid-19". Mentre non accenna spegnersi la polemica accesa dall’opposizione a proposito dei contributi erogati alla fine del 2020 - una battaglia portata avanti dal consigliere comunale del Movimento dei Cittadini Franco Brumana ma che aveva trovato l’appoggio di gran parte dell’opposizione - la pubblicazione dell’elenco dei beneficiari di questi contributi e di quelli destinati alle imprese in difficoltà porta alla luce anche il caso di chi, associazione, è riuscito ad ottenere entrambi i finanziamenti. Una condizione che, malgrado le norme non prevedessero alcun ostacolo, appare alquanto curiosa.
È stato lo stesso Brumana a tornare sul tema dei contributi alle associazioni: contributi che, annunciati e poi tradotti in pratica dal sindaco Lorenzo Radice e dall’assessore Anna Pavan, a suo modo di vedere, sarebbero irregolari perché attribuiti come “ordinari” mentre avrebbero a tutti gli effetti carattere di straordinarietà. "Si tratta di un contributo riguardante il 2020 diverso dai contributi “una tantum” erogati a fronte di progetti e di attività specifiche, per i quali si effettua una verifica delle spese – spiega Brumana -. La somma complessiva messa a disposizione era di ben 370mila euro ed è straordinaria perché il bilancio del 2020 prevedeva 100mila euro e perché nel 2019 le associazioni avevano ricevuto poco meno di 123mila euro, nel 2018 127mila e 660 euro e nel 2017 euro 113mila 662". "Risulta inoltre - aggiunge - che le somme erogate fossero quasi sempre inferiori a quelle che erano state richieste. Questa Giunta invece a dicembre ha deciso di essere particolarmente generosa e ha respinto anche la mia richiesta di contenere l’importo complessivo per aggiungere questa somma ai contributi alle persone in difficoltà per il covid-19. Si è trattato di una scelta politica quantomai inopportuna nell’effettuare una ripartizione che necessita di grande prudenza e di molta attenzione al rispetto delle regole per fugare dubbi di uso distorto dei contributi a fini clientelari o di favoritismi o di discriminazioni. La procedura seguita è illegittima perché una delibera di Giunta non può essere in contrasto con il regolamento".
Mentre Brumana continua la propria battaglia, in tema di contributi c’è anche chi è riuscito a fare per così dire doppietta, ottenendo finanziamenti dall’uno e dall’altro fondo messo a disposizione dal Comune e si tratta di una realtà che già era finita nel mirino delle opposizioni per essere stata, a modo di vedere delle stesse opposizioni, “sostenuta” attraverso una pubblicità gratuita sul sito del Comune di Legnano. Si tratta di Italia Sahel Lavoro Cooperativa Multiservizi A R.L., capogruppo della Ati Mazzafame che localizza le sue attività al Centro Pertini, nello stesso rione Mazzafame: dopo che la cooperativa aveva ricevuto un contributo ordinario da oltre 18mila euro nel contesto delle erogazioni elargite dal Comune, la stessa cooperativa compare anche nelle graduatorie di quanti hanno ricevuto fondi anche per i fondi destinati alle imprese in difficoltà: altri 1.200 euro che vanno ad aggiungersi ai primi contributi. Nulla di irregolare, perché le norme stabilita dal Comune per l’ottenimento del contributo non prevedevano alcun vincolo specifico, ma certamente un caso unico nel panorama cittadino.