Inaugurato lo Skate-park dedicato a Stefano D’Orto

Castano Primo, al via il progetto comunale in memoria del ventiquattrenne morto in Australia per una caduta fatale dal longboard, una varietà di tavola.

Inaugurato lo Skate-park dedicato a Stefano D’Orto

Inaugurato lo Skate-park dedicato a Stefano D’Orto

I giovani in maglietta con la foto di Stefano, i piccoli con i caschetti protettivi ben calati in testa, il sindaco Giuseppe Pignatiello che taglia il nastro insieme al padre del giovane, Piero D’Orto, fotografo internazionale e master della Nikon school travel. Frammenti visivi dell’inaugurazione dello skate-park di sabato. Il nuovo spazio pubblico di aggregazione giovanile, tra le vie Gallarate, Croce e Forlanini, è stato salutato con un pomeriggio di festa, che ha richiamato non solo gli skaters anche dai Comuni limitrofi ma tante famiglie, grazie alla musica, ai giocolieri, trampolieri, maghi e truccabimbi, e non poteva mancare una merenda per i piccini. Un momento bello di socialità, illuminato dal sole, la realizzazione di un sogno di Stefano: stare insieme, dando fiato allo sport amato, quella tavola con quattro ruote che lui ha praticato fin dai primi anni di vita. Andare, conoscere: Stefano amava girare il mondo, praticando un turismo ripettoso. In Australia, a 24 anni, una caduta dal longboard (una variante dello skateboard) si rivela drammaticamente fatale. Stefano viene soccorso nella via pubblica da un gruppo di persone, fra cui due medici. Trasportato in ospedale, non si riprenderà più. Per i genitori si apre il lutto più atroce che possano vivere, Stefano era il loro unico figlio. La madre Sonia e il padre Piero lo elaborano con grandissima forza e intelligenza: fondano l’associazione culturale “Stefano D’Orto”. Negli anni nascerà anche la Casa famiglia a Katmandu, Nepal, che porta il suo nome. I genitori portano così a termine il sogno del figlio: realizzando un luogo di pace, una casa dove si possano concretizzare quei valori di rispetto, sostenibilità e ecocompatibilità che tanto lui aveva appreso e apprezzato in giro per il mondo. Oggi la Casa famiglia ospita una ventina di bambini orfani. Ora o skate park, che sarà gestito dall’ associazione Stefano D’Orto.Atagliare il nastro con il sindaco c’era purtoppo solo Piero, perché a fine febbraio si è dovuto separare anche dalla moglie Sonia, di soli 62 anni, dopo una lunga malattia. La struttura, oltre alla pista da skate, ospita anche un tavolo da ping-pong, una scacchiera a terra e sedute.

L’associazione curerà anche corsi di skate per bambini e giovani, perché il divertimento e la sicurezza devono viaggiare fianco a fianco. "Il parco nasce da un confronto con un gruppo di ragazzi, che mi chiesero in modo molto educato l’opportunità di avere un luogo dove praticare lo skateboard - aveva commentato il sindaco Giuseppe Pignatiello -. Partecipammo così a un finanziamento regionale con un progetto e ottenemmo quasi l’intera somma. Abbiamo così potuto realizzare l’opera, importante, destinata non solo ai castanesi, collocata all’interno di un parco urbano sorto anni fa". Silvia Vignati