In campo per le diagnosi precoci: "In un anno ventimila radiografie"

Inaugurata all’ospedale Fornaroli di Magenta l’isola senologica per le visite e l’eventuale avvio delle cure

Tulipani rosa e narcisi gialli sono i soggetti floreali scelti dagli studenti del liceo Einaudi per abbellire la sala d’attesa e i corridoi della Senologia dell’ospedale Fornaroli. Le opere sono state presentare ieri mattina in occasione dell’inaugurazione della nuova area di diagnosi e cura dei tumori al seno. Assieme a diversi sindaci della zona, era presente all’inaugurazione il nuovo direttore generale dell’Asst Ovest Milano Francesco Laurelli.

"La radiologia diagnostica del Fornaroli è stata potenziata con un nuovo mammografo acquistato dalla Regione con i fondi del Pnrr, che si aggiunge a quello già esistente, e un nuovo ecografo donato dall’Aicit", ha spiegato Laurelli sottolineando come la collaborazione con le associazioni e le scuole è un valore aggiuntivo a quanto l’ospedale già offre in termini di cura e prevenzione. Le Senologia del Fornaroli è punto di riferimento per un vasto territorio. Ogni anno vengono effettuate circa 20mila visite. "Finalmente siamo arrivati a inaugurare questa isola senologica. L’ospedale di Magenta – ha commentato Rosa Maria Ferrara, primaria della Radiologia a Magenta e Abbiategrasso –. Ha una tradizione importante in questo ambito, con un ambulatorio specifico per accogliere e guidare le donne che cominciano il loro percorso con lo screening, che poi si sviluppa con le terapie se si ravvisano delle patologie oncologiche". La nuova isola senologica del Fornaroli consta di due sale mammografiche, una ecografica e un ambulatorio per il ricevimento delle pazienti.

L’isola è inserita nel reparto di Radiologia che è stato ulteriormente potenziato con un nuovo telecomando che consente di effettuare studi funzionali con guida scopica dell’apparato digerente e una nuova Tac a 128 strati, in grado anche di effettuare studi cardiologici. Il primo mammografo in dotazione al Fornaroli era stato donato nel 2009 dall’associazione Aicit, che due anni fa ha donato anche un ecografo, e oggi l’allestimento della sala d’attesa con le opere degli studenti del liceo.

Giovanni Chiodini