Il covo delle auto rubate. Nel capannone di Corbetta carcasse e pezzi di ricambio

Gli spostamenti dei veicoli seguiti grazie alle telecamere dei varchi d’ingresso. Tutto è partito da un camion con targa contraffatta fermato dalla polizia locale.

In un capannone nella zona industriale alla periferia della città venivano portate le auto rubate per essere poi smembrate. I pezzi così ottenuti – parti di motore e di carrozzeria, nonché gli pneumatici – erano poi smerciati illegalmente. Un fenomeno, questo, che negli ultimi anni ha avuto una recrudescenza, sia in termini di furti d’auto sia di commercio illegale di parti di ricambio. Il capannone dove c’erano le diverse carcasse di auto rubate è stato localizzato grazie ad una operazione degli agenti della Polizia locale.

Oltre ai numerosi appostamenti che hanno permesso di monitorare l’insolito movimento di vetture in questa zona, determinanti, al fini dell’indagine degli agenti guidati dalla comandante Lia Vismara, sono state le movimentazioni delle vetture registrate dalle telecamere poste ai varchi di ingresso alla città. Il capannone e le numerose vetture ritrovate all’interno sono quindi state poste sotto sequestro e messe a disposizione della magistratura, mentre il proprietario del capannone dove c’erano le carcasse d’auto è stato denunciato. Le indagini avevano avuto inizio dopo che nelle scorse settimane in un Comune della zona dove era stato trovato, dopo un inseguimento, un camion con targa contraffatta che trasportava al suo interno la carcassa di un’auto rubata.

Ora le indagini proseguono per individuare i responsabili di questo traffico. Un’operazione simile era stata effettuata il mese scorso a Cesano Boscone dove i carabinieri hanno fermato una banda di quattro persone (tutte italiani) dedite al furto e al commercio di pezzi di auto. Tra le vetture rinvenute ce ne era una rubata pochi giorni prima proprio a Corbetta. Non si escludono a priori collegamenti tra i due “covi“.

"Esprimo i miei complimenti al nostro corpo di Polizia Locale per l’attento servizio di presidio per la sicurezza sul nostro territorio e l’impegno profuso nella riuscita dell’operazione. I varchi di sorveglianza che controllano ogni accesso alla nostra città, sono stati ancora una volta fondamentali per le attività di verifica e accertamento del via vai della banda sul territorio", ha commentato il sindaco Marco Ballarini.